Indipendentemente
dai doppi pesi e dalle doppie misure adottati in politica estera dall’U.E. e
dagli Stati Uniti relativamente ai movimenti di secessione nell’Est Europa, mi
preme, come arbëresh, richiamare l’attenzione sul Kosovo, al fine di
raddrizzare un poco il “tiro” di Hora
Kuntisa.
Il
Kosovo non ha mai giocato il ruolo del “Piemonte” nei confronti della Serbia.
E’ esattamente il contrario.
La
Serbia, specularmente al Piemonte in Italia, fece bottino delle terre
dell’Impero Ottomano in sfacelo, tra cui il Kosovo, e continuò a fare lo stesso
con le regioni a nord-est dell’Italia già appartenute all’Impero
Austro-Hungarico. Proprio da questa corsa all’annessione, non riuscita in
Bosnia, scaturì la Prima Guerra Mondiale. Il Kosovo, invece, occupato con ferro
e con fuoco, fu spezzettato e colonizzato.
Trattandosi,
però, di popolazione non slava, subì sempre, e dalla Serbia e dalla Jugoslavia,
concepita quest’ultima come Serbia allargata, i peggiori trattamenti,
assimilabili, ma molto più crudeli, ai trattamenti ricevuti dalle popolazionì
italiane di Slovenia e Croazia.
Zef Chiaramonte
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