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sabato 22 marzo 2014

Enfiteusi. L'affrancamento dei feudi Badessa e Costiere

"Diario di un socialcomunista siciliano (tra memoria e futuro)",  è il libro (500 pagine) recentemente pubblicato da Nicola Cipolla, uno dei leaders nel dopoguerra dei contadini di Sicilia. 
Se, come sostiene l'autore, "la vita non è quella che si è vissuta «ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla», è doveroso per noi che della vicenda dell'enfiteusi di Badessa e di Costiere abbiamo seguito qualche brandello, grazie alla collaborazione in quegli anni svolta al fianco di Francesco Di Martino, attestare quanto grande fosse la stima del sindaco di Contessa Entellina nei confronti dell'allora senatore Cipolla. Lo stesso Di Martino negli anni cinquanta, ancora studente universitario, era stato dirigente della Federbraccianti.
Di Martino negli anni settanta del Novecento ha coordinato tutta la vicenda locale di Contessa Entellina dei due feudi di Badessa e Costiere all'iniziativa che il senatore Cipolla svolgeva dal punto di vista legislativo nei passaggi parlamentari per l'abolizione dell'enfiteusi, arcaico istituto vigente in Sicilia dall'istituzione dei latifondi, in epoca romana.

Il libro di Nicola Cipolla ci spinge a curare, in tempi che ancora non conosciamo, la pubblicazione degli atti che localmente condussero all'affrancamento dei due feudi dalla signoria del P.ppe di Giardinello; principe che nel corso di una intervista di anni fà (di cui conserviamo la registrazione), successiva al decesso dell'ex sindaco, manifestò la stima nei confronti di Di Martino in questi termini: "mi ha avversato politicamente con tutte le sue energie, ma riconosco che fu coerente con le sue idee e al contempo leale nei miei confronti". 

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