«Emanuele Notarbartolo, Emanuela Sansone,
Luciano Nicoletti...», l'elenco comincia dal 1893 e sembra non finire più,
ottocentoquarantadue nomi di vittime innocenti delle mafie mentre Papa Francesco ascolta a capo chino,
Da tutta Italia, radunati dall'associazione Libera di don Luigi
Ciotti, sono arrivati ieri pomeriggio più di novecento familiari a
rappresentare i quindicimila cui le mafie hanno ucciso le persone più amate.
Il Papa interviene e va oltre il testo scritto e mormora: «Sento
che non posso finire senza dire una parola ai grandi assenti di oggi, ai
protagonisti assenti, agli uomini e alle donne mafiosi: per favore, cambiate
vita, convertitevi, fermatevi e finite di fare il male, noi preghiamo per voi,
convertitevi, lo chiedo in ginocchio...».
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