"I
morti continuano a vivere nel ricordo dei vivi".
La maggior parte dei contessioti,
essendo cattolici, anche se alcuni di
rito bizantino ed altri di rito romano, ricordano i morti secondo la tradizione
cristiana, che si esprime in forme di culto diverse non solo tra regione e regione,
ma anche tra paesi limitrofi.
La " festa dei morti" ovvero
la commemorazione dei defunti costituisce una occasione utile per ricordare e
conoscere alcune usanze legate al culto dei defunti e ancor oggi seguite a
Contessa Entellina.
L'educazione al culto ed al ricordo
affettuoso dei morti é curata fin dai
primi anni di età con l'usanza di far trovare ai bambini, al mattino del due
novembre, dei doni "portati" durante la notte dai parenti defunti.
In passato questi doni erano costituiti
da biscotti, frutta, dolci, statuette di zucchero. Oggi tali doni sono
costituiti anche da giocattoli, materiale scolastico,, vestiti, ecc.
Lutto.
La morte di una persona cara, secondo le
usanze seguite nelle varie comunità, incide sul comportamento,
sull'abbigliamento e su altri aspetti della vita personale e sociale dei
parenti. Questa particolare situazione viene definita lutto.
L'abbigliamento delle persone in lutto
segue dettagliate prescrizioni, in passato scrupolosamente osservate ed oggi in
parte decadute.
Le donne vestono in nero, mentre gli
uomini trascurano di far la barba per parecchi giorni, portano la cravatta
nera, un bottone rivestito di panno nero (sulla camicia o sulla giacca) ed il
cappello scuro. I bambini solitamente si limitano a portare un piccolo segno di
lutto: una volta le bambine portavano un fiocco nero.
Durante i primi mesi di lutto non si
usano gioielli e profumi e vengono
evitate le occasioni e le espressioni di
gioia e di festa.
Veglia
funebre.
La salma, preparata per il funerale e la
sepoltura, viene sistemata su un letto, posto al centro di una stanza.
Fino al momento del funerale il defunto
viene vegliato dai parenti intimi, che stanno seduti in silenzio oppure
recitano delle preghiere.
I vicini, gli amici ed i conoscenti
vanno a visitare il defunto e portano solitamente dei fiori. Dopo aver sostato
in silenzio davanti alla salma, parlano con i familiari ricordando
episodi della sua vita, gli
ultimi suoi momenti o le ultime sue parole.
Quando giunge il momento del funerale la
salma, benedetta dal sacerdote, viene sistemata nella bara, mentre i familiari
più intimi ad alta voce esprimono l'ultimo saluto al defunto con espressioni
accorate di addio.
Corteo
funebre.
Apre il corteo funebre il sacerdote con
i chierichetti, cui seguono il carro funebre, i parenti, gli amici, i
conoscenti, ecc.
Qualche volta il corteo é accompagnato
dalla banda musicale. Quando il defunto fa parte delle Confraternite locali, al
corteo funebre partecipano i soci, uno dei quali porta lo stendardo.
Dalla casa del defunto il corteo si
avvia verso la chiesa, dove vengono celebrati l'ufficio religioso e la S.
Messa. Il celebrante solitamente, durante la messa, ricorda brevemente i meriti
e le virtù del defunto. L'elogio funebre solenne é invece riservato ai cittadini
che si sono particolarmente distinti ed hanno onorato il paese per meriti culturali,
sociali, religiosi, ecc. Dopo la funzione religiosa, da qualche anno è stata
introdotta l'usanza di porgere in chiesa
le condoglianze ai parenti del defunto, prima che inizi il corteo verso il cimitero, dove la bara viene
tumulata.
Dopo la tumulazione i parenti si fermano
davanti al cimitero per ricevere le condoglianze di quanti hanno accompagnato
il defunto all'ultima dimora.
I familiari del defunto quindi ritornano
a casa, dove consumano un pasto caldo, preparato da amici o parenti.
I parenti, gli amici ed i conoscenti che
non sono stati presenti al funerale, nei
giorni successivi si recano nella casa del defunto per porgere le condoglianze
ai familiari. Alcune famiglie però
dispensano da tali visite.
I familiari del defunto solitamente
mandano un biglietto di ringraziamento ai parenti, agli amici ed ai conoscenti
che vivono lontani e che hanno comunicato le condoglianze con lettera o
telegramma.
Confraternite.
A Contessa sono operanti da alcuni
secoli alcune Confraternite costituite con scopi religiosi e di solidarietà e
soprattutto per sostenere le spese connesse al funerale ed alla tumulazione.
Tali associazioni, costituite
nell'ambito delle parrocchie, sono:
- Congregazione della Madonna della
Favara (Parrocchia latina), costituita nel 1882;
- Congregazione di S. Giuseppe
(Parrocchia greca), costituita nel 1923;
- Congregazione dell'Immacolata
(Parrocchia greca), costituita nel 1920.
Ogni Congregazione ha la sua cappella
nel cimitero e provvede anche alla costruzione ed alla manutenzione dei loculi
riservati ai soci defunti.
Attualmente anche la "Società di
Istruzione e Beneficenza" (nota come cappella Mulè) ha una cappella con
loculi nel cimitero di Contessa Entellina.
Ogni Congregazione mette gratuitamente a
disposizione dei soci defunti un loculo e dà un contributo una tantum per le spese funebri (servizi religiosi e costo della
bara).
Dal resoconto delle visite pastorali, effettuate a Contessa dal
vescovo di Agrigento, risultano nel 1600 operanti la Congregazione del
Santissimo Sacramento e la Congregazione della Madonna della Favara, cui era
affidata la chiesetta costruita per custodire l'immagine della Madonna (mosaico
portatile) trovata nelle vicinanze della Fontana Favara, cappella dal vescovo
di Girgenti destinata nel 1698 a sede provvisoria della nuova parrocchia,
istituita per i fedeli di rito romano.
Funzioni
religiose e visite al cimitero.
Per onorare la memoria del defunto i
parenti di religione cristiana, credenti e praticanti, fanno solitamente
celebrare dei servizi religiosi: messa
durante il funerale ed in certe ricorrenze (terzo, nono e quarantesimo giorno
dalla morte e anniversari della nascita e della morte).
Solitamente queste tradizioni vengono
scrupolosamente osservate dai parenti intimi del defunto (figli, vedovi,
fratelli).
La chiesa si ricorda di tutti i defunti in
particolari giornate a loro dedicate :
- il 2 novembre (calendario liturgico romano),
quando i soci delle congregazioni vanno al
cimitero in corteo
con lo stendardo e accompagnati
dal sacerdote;
- Sabato, vigilia di Pentecoste (calendario
liturgico bizantino), quando viene celebrata nella cappella del cimitero la messa per tutti i defunti (una
volta si andava in corteo al cimitero);
- Sabato, vigilia
della domenica di carnevale (calendario liturgico bizantino), quando
viene celebrata la messa per tutti i defunti.
Solitamente, per consentire le visite ai
defunti, nei cimiteri é esposto un orario di apertura, sia feriale che festivo.
I Contessioti vanno a visitare i defunti
oltre che nelle ricorrenze sopra precisate, anche quando partecipano ai
funerali.
Essendo il paese molto piccolo, quasi
tutti i residenti sono tra loro o parenti o conoscenti o amici o vicini di
casa, per cui la maggior parte partecipa ai funerali accompagnando i defunti
fino al cimitero. I funerali quindi diventano periodica occasione per fare anche
una visita ai propri defunti.
Cimitero,
chiese e parco delle rimembranze
Entrando nelle nostre chiese
a Contessa, ancor oggi é possibile
trovare delle lapidi sepolcrali nelle pareti, mentre quelle del pavimento sono
state rimosse a seguito dei lavori di restauro effettuati dopo il terremoto del
1968.
Queste lapidi testimoniano
che i morti erano seppelliti una volta nelle chiese, o nei cimiteri attigui.
Dal secolo scorso invece, per motivi sanitari, i morti devono essere seppelliti
nei cimiteri, costruiti fuori dai centri abitati.
A Contessa emerge la
necessità di costruire il cimitero in occasione delle epidemie del 1837, del 1856 e del 1867, quando i morti di
colera vengono seppelliti nella chiesa rurale dell’Odigitria.
Il Comune progetta già nel
1840 di costruire il cimitero, cui però non è
dato alcun seguito. Tale proposito emerge ancora negli anni 1846 e
1867, ma il cimitero è realizzato nei
decenni successivi ed ampliato nel 1929: tale anno é riportato su una
targa di marmo apposta sul muro d’ingresso del cimitero (guardando il cancello,
in alto a sinistra).
La tumulazione di defunti in
luoghi diversi dal cimitero oggi, secondo il Regolamento di polizia mortuaria,
deve essere espressamente autorizzata
dal Ministero della Sanità, su documentata istanza, per meriti particolari
religiosi, sociali, culturali, ecc. del defunto.
A Contessa recentemente é
stata concessa l’autorizzazione per una tumulazione speciale: l’urna con
i resti mortali di mons. Giuseppe Schirò nel 1995 dalla cappella di S. Giuseppe del cimitero è trasferita e collocata in una
nicchia della cappella del Lume della chiesa parrocchiale “SS. Annunziata e
S. Nicolò”.
La tumulazione dei defunti
nel secolo scorso provoca una vivace contestazione tra Amministrazione comunale
e clero di rito greco negli anni 1875 e 1876. In sintesi questi i fatti essenziali.
Il Sindaco pro-tempore
(dott. Salvagio) il 9 gennaio 1976 aveva fatto adottare dal Consiglio
Comunale, composto da una maggioranza di membri di rito latino, una delibera
con la quale si autorizzava un’azione giudiziaria contro il clero di rito greco
per reintegrare il Comune di Contessa nel possesso della chiesa rurale dell’Odigitria.
Il clero di rito greco
(Papas Domenico Musacchia parroco, papas Angelo Clesi, papas Calogero Schirò,
papas Filippo Lo Jacono, papas Giuseppe Schirò di Ignazio, papas Giuseppe
Schirò di Antonino, papas Giovanni Carlisi) il 12 gennaio 1876 presentano,
contro tale deliberazione, una protesta al Sotto Prefetto del Circondario di
Corleone.
La questione si conclude con
un volontario accordo tra le parti: la
chiesa rimane di proprietà del clero di rito greco, che da la propria
disponibilità a farvi seppellire i defunti di rito latino morti di colera.
Ha un ruolo importante in
questa vicenda l’intervento del notaio Calogero Genovese, consigliere comunale
di minoranza, che dimostra l’infondatezza della pretesa dell’Amministrazione
comunale.
Caduti in guerra e Parco delle rimembranze
Il 4 novembre é il giorno
dedicato ai caduti per la Patria, ed in loro ricordo in tutti i comuni sono
stati costruiti dei monumenti. A Contessa due lapidi sono dedicate ai caduti e
sono fissate sulla facciata della chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, ai
lati del portone di accesso.
Non essendo più il 4
novembre considerato giorno festivo, le funzioni religiose e le celebrazioni
civili per i caduti e per i combattenti vengono svolte nella domenica più
vicina a tale data.
Anche a Contessa per tale
ricorrenza i combattenti, reduci delle due guerre mondiali, si radunano al
mattino davanti alle due lapidi ed alla presenza delle autorità civili,
religiose e militari viene deposta una corona d’alloro e di fiori in memoria
dei caduti contessioti, mentre la banda musicale suona l’inno nazionale.
A Contessa, nella contrada
Giarrusso, ai contessioti morti in guerra é dedicata la “Villa dei caduti”,
all’interno della quale si trova una cappella dedicata a
S. Giuseppe. In tale Chiesetta, il 4 novembre, fino a qualche anno
fa, veniva celebrata una messa in suffragio dei contessioti caduti in guerra,
alla quale assistevano le autorità civili, religiose e militari oltre che i
combattenti reduci.
Il “Comitato di difesa
civile di Contessa” ed i fratelli residenti a New Orléans sulla facciata della
chiesa delle Anime Sante (in Piazza Umberto I) il 4 novembre 1919 posero le due
Lapidi sopra citate, sulle quali é riportato un testo di encomio per i caduti, l’elenco dei nomi dei caduti della prima guerra mondiale (1915/18) ed una preghiera in albanese, come qui di
seguito riportato:
“Rifulga glorioso nei
secoli il nome dei magnanimi concittadini, caduti pugnando per la libertà e la
grandezza della Nazione. Sacrificio sublime, augurante il trionfo della
fratellanza dei popoli vinti nella santità e nella giustizia del lavoro”.
Augello Alfonso - Buccola
Antonino - Bruno Biagio - Bruno Rizzo Nicolò - Crocchiolo Agostino - Chisesi
Filippo - Chisesi Giuseppe - Clesi Giovanni - Cuccia Angelo - Cuccia Antonino -
Cusumano F. Paolo - Daino Francesco - D’Angelo Bendetto - D’Assaro
Salvatore - Di Maggio Antonino - Foto Gioacchino - Gargano Pietro - Gassisi
Vincenzo - Glaviano Antonino - Guzzardo Giuseppe - Lala Antonino - Lala
Spiridione - Lojacono Filippo - Migliore Salvatore - Montalbano Gioacchino -
Nicolosi Pietro - Ragusa Gioacchino - Pecoraro Giuseppe - Reina Antonino -
Sciambra Ignazio - Segreto Filippo - Segreto Ignazio - Sgambellone Francesco - Schifani
Andrea - Silvestre Domenico.
“Gjinde pas gjinde po të lum dot thonë atë çë
për shëndetien të dheut tënë tue vdekur pati çelën për gjith monë”.
Qualche anno fa, sotto le
due lapidi sono state aggiunte due lastre di marmo con l’elenco dei nomi dei contessioti
caduti o dispersi durante la seconda guerra mondiale (1940-1945):
Terranova Pietro - Verardo
Luigi - Bruno Antonino - Lojacono Pietro Tumminello Salvatore - Cannizzaro
Vincenzo - Carpini Giuseppe - Sclafani Francesco - Tamborello Vincenzo.
Un lapide con i nomi dei
caduti e dispersi in guerra è stata posta recentemente anche nel parco delle
Rimembranze.
(Culto
dei morti: tradizioni, arte, confraternite, cimitero,… - continua)
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