A sentire il Vice-Presidente dell'Anci (associazione dei comuni), Paolo Amenta, i cantieri di servizio voluti dal presidente della Regione siciliana "non sono lo strumento adeguato" a dare risposte "al dramma del lavoro che manca e ad un disagio sociale sempre più dilagante". Di più sono stati decisi "calpestando ancora una volta l'autonomia degli Enti locali, coinvolgeranno appena il 10% degli aventi diritto, innescando una guerra tra poveri, che alimenterà le divisioni in una Sicilia straziata e allo sbando".
Per Amenta i cantieri di servizio sono "solo interventi propagandistici ed affidati a metodi di selezione burocratici, spesso poco veritieri, e per nulla rispondenti alla fotografia reale del territorio e dei bisogni. Lasciare fuori i Comuni, gli unici a conoscere a fondo il dramma dei propri cittadini, significa allargare ancora di più una piaga che gronda sangue, e lasciare tutto come prima".
Per Amenta saranno "50 milioni di euro sprecati che, in un momento di totale carenza di risorse, potrebbero invece essere aggiunti ai fondi per i Piani di zona della 328, magari all'azione 5, che è la misura destinata alla lotta alla nuova povertà, permettendo così ai Comuni, che ben conoscono la portata ed i soggetti veri del disagio, di poter attivare strumento più incisivi, come le borse lavoro, per una platea molto più ampia. Siamo, purtroppo, di fronte ad un'altra occasione perduta per questa nostra Regione conclude Amenta . Servono interventi forti e dirompenti, il reddito minimo garantito, un piano casa per chi non ce l'ha e una fattiva collaborazione con i Comuni e di conseguenza con i sindaci"
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