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martedì 22 luglio 2025

Vita comunitaria e politica amministrativa (2)


Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) assegna un ruolo
cruciale agli enti locali, che gestiranno una parte significativa delle
risorse, stimata in circa il 36% del totale
Questo coinvolgimento
diretto degli enti territoriali è finalizzato a realizzare progetti in
vari settori, tra cui asili nido, rigenerazione urbana, edilizia
scolastica e ospedaliera, economia circolare e interventi social



I territori hanno possibilità di

operare da protagonisti

  Fra  un anno arriverà la scadenza del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. E i sindaci, forti dei risultati raggiunti, almeno quelli che hanno senso della politica,  stanno chiedendo al governo di andare avanti, anche oltre il prossimo anno. Asseriscono infatti che il 90% dei cantieri risultano avviati o già completati e 26,5 miliardi di investimenti complessivi sono già bastati e spesi.

   I Comuni hanno potuto investire in maniera massiccia per migliorare la vita dei cittadini:  riqualificando scuole, realizzando nuove mense, infrastrutture sportive (stiamo inevitabilmente pensando al pluriennale disimpegno sul campo sportivo di Contessa E. in c.da Giarruso), interventi di rigenerazione urbana e di valorizzazione dei borghi, progetti culturali nei piccoli centri. Col PNRR per moltissimi comuni si è trattato di un grande sforzo di modernizzazione, anche sul fronte digitale, ed è ancora in corso.                 

 Il sistema ha funzionato mediante l’assegnazione diretta delle risorse ai Comuni.

Adesso si vorrebbe costruire in sede europea una vera Agenda per le Città. In questo quadro, i Comuni italiani potranno essere protagonisti. In sede europea si prevede che i fondi ancora disponibili possano essere destinati su priorità strategiche, tra cui housing, resilienza idrica, transizione energetica e competitività. Occorre ovviamente un lavoro di intesa e perfetto coordinamento tra governo, Regioni e Comuni, per fare una ricognizione precisa e individuare le modalità operative per questa fase di transizione.

 Molti comuni già sono pronti con i loro progetti. Entro lo scorso giugno i progetti già presentati sono stati  1.400 per un valore complessivo di quasi 20 miliardi di euro. Si tratta di proposte concrete, dettagliate e subito cantierabili: 

=== infrastrutture, 

===sostenibilità ambientale, 

=== transizione energetica, 

===abitazione e servizi di prossimità. 

 Ad averli già presentati ovviamente sono i Comuni che non solo hanno saputo gestire i fondi, ma sono anche stati in grado di pianificare strategicamente. Ci auguriamo, ovviamente,  che così sia avvenuto pure per il nostro centro.

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