Nell'aprile 2023 Albanese ha ricevuto il Premio Internazionale Stefano Chiarini in riconoscimento del suo lavoro giornalistico sulla Palestina e sul Medio Oriente.
Nel 2024 è stata scelta come Persona dell'anno dell'ONU della pubblicazione Passblue, la quale ha dichiarato che Albanese e gli altri candidati "hanno dimostrato una forte leadership nel 2024 per sostenere la Carta delle Nazioni Unite, difendere i diritti umani universali, agire per garantire il diritto umanitario internazionale e promuovere la pace e la nonviolenza in tutto il mondo".
Il 12 febbraio 2025, Albanese ha ricevuto il "Premio Dries van Agt" da The Rights Forum, che premia le persone e le organizzazioni che si impegnano fortemente per i diritti umani e il diritto internazionale in Palestina.
Estrapolazione dall’intervento
all’Assemblea generale ONU, 30 ottobre 2024
Per la prima volta, mi sento veramente indignata,
indignata per l’indifferenza.
La violenza di questo genocidio, il modo in cui è entrato
nella nostra quotidianità e la consapevolezza
che alcuni non ne sono toccati per niente,
mentre altri sono stati devastati.
Pensare che mi trovo di nuovo di fronte a funzionari
di Paesi che -tutti insieme e qualcuno più degli altri-
potrebbe fermare tutto questo.
Basterebbe un colpo di penna.
Mi sento indignata e delusa,
come spesso mi capita in questa sala,
vedendo molti di voi che continuano a recitare lo
stesso copione.
Naturalmente condanniamo l’attacco di Hamas
Naturalmente esprimiamo solidarietà alle vittime israeliane.
Naturalmente chiediamo il rilascio degli ostaggi.
Ma e’ possibile che dopo l’uccisione di
quarantaduemila persone a Gaza
ci sia ancora qualcuno che non riesce a empatizzare
con i palestinesi?
Ecco: chi di voi oggi non ha detto neanche una parola
su quello che sta accadendo a Gaza
dimostra che l’empatia e’ svanita da questa sala.
L’empatia è il collante che ci rende uniti come umanità.
E non è una questione di carità nei confronti palestinesi.
E’ una questione che riguarda il rispetto delle vostre funzioni,
che comporta anche l’obbligo per i vostri Stati
di garantire con fermezza
l’applicazione della Convenzione sul genocidio
per prevenire questo crimine.
E quindi, se è vero che oggi siamo qui con l’intenzione
di onorare il diritto internazionale,
non c’è altro modo che imporre sanzioni a Israele,
rivedendo i legami diplomatici, economici,
politici, militari, strategici
che intratteniamo con questo Stato.
E che questo possa essere l’ultimo genocidio
nella storia dell’umanità.

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