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| I ricordi non sono copie esatte della realtà, ma ricostruzioni create dalla nostra mente, influenzate da emozioni, esperienze successive e persino desideri attuali. |
di fatto, siamo al di fuori dalla realtà
Chi di noi esseri umani non si accorge di come le vicende umane, che siano per noi importanti o meno, scorrono come le acque dei torrenti nelle nostre campagne, ora lente ed ora vorticose. Se vogliamo rivedere il film della nostra vita ci accorgiamo che esso è trascorso ora composto di immagini specifiche, precise, parcellari, estrapolate dall’intelaiatura che invece, proprio essa, l’intelaiatura, costituiva la logica del suo tempo. Ciò che, pertanto, ci capita di rievocare, in realtà è quasi sempre al di fuori di quella che fu la reale sequenza di immagini di allora.
Noi nel ricordare -in realtà- effettuiamo sempre un lavoro di selezione, di ricostruzione rispetto a ciò che è stato realmente lo sviluppo dei fatti vissuti. L’amico a cui ho cercato di riportare la riflessione ha racchiuso, quel mio sforzarmi di rappresentare, in poche parole. E si espresse con l’uso del latino che io a suo tempo non ho molto ben studiato: la realtà -mi ha detto- è un unicum continuum, mentre la rappresentazione a posteriore è un discretum. Poi, invece, in perfetto italiano, ha aggiunto: la rappresentazione di ogni fatto, a posteriore, essendo un esito di un processo di riduzione, e’ di per sé deformazione del fatto reale.

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