I mulinara = Nei secoli, dal ‘500 alla prima metà del ‘900, a Contessa Entellina, significò i “Clesi”
A cominciare dall’alba della fondazione della nostra Contessa Entellina, quella qualifica lavorativa (i mulinara), che oggi diremmo qualifica artigianale, e fino a ieri (anni sessanta del Novevento, pre-terremoto del Belice) ha sempre caratterizzato famiglia e antenati di chi ancora oggi continua, dopo due decenni, a scrivere e talvolta ad evocare sul blog storie e situazioni umane e sociali locali e non.
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Nei miei ricordi da ragazzino, anni cinquanta e sessanta, c’è’ tanta gente che per additarmi e individuarmi usava farlo come “i biri Pitrinut mulinari” (il figlio di Pietro, il mugnaio). La stessa modalità di riferimento veniva rivolta ai miei due cugini (i biri Pipinut mulinari).
Ritenendo che il ciclo del blog possa volgere verso la conclusione per ragioni di ordine personale, penso sia buona cosa evidenziare e mettere in luce, le buone e belle ragioni fattuali e storiche, di quel modo di essere stato tanto a lungo identificato, di quell’appellativo. Questa volontà mi consente di rendere buone ragioni ai miei antenati e al ruolo e alla funzione da essi assolto non solo a Contessa, ma in vasta parte della Valle del Belice.
Mi piace, pero’, raccontare un episodio che mette in luce la diffusione del cognome Clesi. Più o meno tre anni fa per dei controlli medici ero seduto in un corridoio della asl di Corleone in attesa di essere chiamato dall’infermiera e accedere nello studio medico.
Quando l’infermiera chiamo’ “Clesi!” io, ed anche una anziana -forse ottantenne- signora, mi alzai per entrare nella stanza, ma la signora sostenne di essere stata chiamata lei. Io comunque lasciai che entrasse stante l’età avanzata. Quando essa completò la sua visita di controllo ho appreso che pure essa possedeva il cognome Clesi. Pure essa sapeva che suo nonno proveniva da Contessa e che aveva svolto l’attività di mugnaio a Roccamena.
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La vicenda dei Clesi mugnai, di fatto fino alla generazione vicina a chi scrive, affonda le radici nella realtà medievale e feudale della Valle del Belice, nel regime delle corporazioni professionali chiuse. Mi piace riportare in prosieguo altre situazioni capitatemi con dei Clesi di San Cipirello, il cui bisnonno proveniva da Giuliana e i cui bisnonni e nonni erano stati mugnai. E per costoro, mio nonno aveva sempre riferito che egli aveva cugini a Giuliana.
Ecco una buona ragione per esplorare la “corporazione dei mulinara” in generale, per poi addivenire alla dilatazione sul territorio dei Clesi, sopratutto nella Valle del Belice.

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