StatCounter

mercoledì 2 luglio 2025

Cosa attende i comuni a forte calo demografico? (5)

Il problema demografico gravissimo a Contessa E.

non è per nulla entusiasmante al livello nazionale

Fondazione Nord-Est:
Da qui ai prossimi anni si registreranno
nel Nord ulteriori cali per oltre 150 mila
persone.  Nel Sud il quadro sarà’
ancora più’ nero e si inizierà a dibattere
di desertificazione, specialmente nelle aree
che un tempo erano definite a vocazione
agricola.
Meno popolazione comporta, inevitabilmente,
minori servizi pubblici, tante scuole e tanti
servizi pubblici verranno meno. Ovviamente
verranno ridimensionati, e già adesso, ci
accorgiamo, gli ospedali. Gli aggravi privati
sugli stessi servizi pubblici nelle aree dei
disagi aumenteranno.


Ci siamo occupati sul blog nei giorni trascorsi della gravissima crisi demografica locale, della nostra Contessa Entellina;  continueremo a monitorare il quadro perché qui siamo nati, cresciuti e abbiamo dedicato anni di impegno sociale e politico. Ma se localmente non troviamo motivi per un futuro … prospero, nemmeno il quadro nazionale offre motivi di entusiasmo. Ci capita di leggere una descrizione demografico-sociale di qualche anno fa, che verosimilmente non è migliorata, anzi, probabilmente si sarà aggravata.

  Il quadro demografico nazionale pure esso non offre motivi rassicuranti circa l’età  media dei residenti italiani. Il quadro presenta una popolazione complessivamente in calo, con un invecchiamento generalizzato dalla Sicilia alla Val D’Aosta della popolazione e un calo della natalità. Quella che i demografi chiamano “speranza di vita” è in aumento, ma l’aumento non è uniforme lungo lo stivale. La popolazione residente al 1° gennaio 2025 è di circa 58.924.313 unità, in calo rispetto all'anno precedente. Il calo è dovuto principalmente al saldo naturale negativo, ossia ai decessi che superano le nascite, e in parte anche ai flussi migratori.

 I residenti con nazionalità straniera superano ormai 

 il 10% dei nativi. 

 Il report Indicatori demografici 2024 conferma -in estrema sintesi- un’Italia in profonda trasformazione: meno nascite, più emigrazioni, invecchiamento marcato della popolazione e strutture familiari sempre più ristrette. Un lento ma costante declino che incide sul tessuto sociale ed economico del Paese.


Fecondità mai così bassa: solo 1,18 figli per donna
Nel 2024 la fecondità ha toccato il minimo storico: 1,18 figli per donna, superando al ribasso il precedente record negativo del 1995 (1,19). I nuovi nati sono stati solo 370mila, 10mila in meno rispetto al 2023 e ben 156mila in meno rispetto al 1995. A pesare è anche l’età media delle madri, salita a 32,6 anni, segno di una maternità sempre più posticipata.

L’età media della popolazione ha raggiunto i 46,8 anni. I residenti over 65 sono 14,6 milioni (24,7% della popolazione), in crescita. Particolarmente significativa la crescita degli ultra85enni (2,4 milioni) e degli ultracentenari (oltre 23.500, l’83% donne). Solo l’11,9% della popolazione ha meno di 14 anni.

Nessun commento:

Posta un commento