Il problema demografico gravissimo a Contessa E.
non è per nulla entusiasmante al livello nazionale
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Fondazione Nord-Est: Da qui ai prossimi anni si registreranno nel Nord ulteriori cali per oltre 150 mila persone. Nel Sud il quadro sarà’ ancora più’ nero e si inizierà a dibattere di desertificazione, specialmente nelle aree che un tempo erano definite a vocazione agricola. Meno popolazione comporta, inevitabilmente, minori servizi pubblici, tante scuole e tanti servizi pubblici verranno meno. Ovviamente verranno ridimensionati, e già adesso, ci accorgiamo, gli ospedali. Gli aggravi privati sugli stessi servizi pubblici nelle aree dei disagi aumenteranno.
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Ci siamo occupati sul blog nei giorni trascorsi della gravissima crisi demografica locale, della nostra Contessa Entellina; continueremo a monitorare il quadro perché qui siamo nati, cresciuti e abbiamo dedicato anni di impegno sociale e politico. Ma se localmente non troviamo motivi per un futuro … prospero, nemmeno il quadro nazionale offre motivi di entusiasmo. Ci capita di leggere una descrizione demografico-sociale di qualche anno fa, che verosimilmente non è migliorata, anzi, probabilmente si sarà aggravata.
Il quadro demografico nazionale pure esso non offre motivi rassicuranti circa l’età media dei residenti italiani. Il quadro presenta una popolazione complessivamente in calo, con un invecchiamento generalizzato dalla Sicilia alla Val D’Aosta della popolazione e un calo della natalità. Quella che i demografi chiamano “speranza di vita” è in aumento, ma l’aumento non è uniforme lungo lo stivale. La popolazione residente al 1° gennaio 2025 è di circa 58.924.313 unità, in calo rispetto all'anno precedente. Il calo è dovuto principalmente al saldo naturale negativo, ossia ai decessi che superano le nascite, e in parte anche ai flussi migratori.
I residenti con nazionalità straniera superano ormai
il 10% dei nativi.
Il report Indicatori demografici 2024 conferma -in estrema sintesi- un’Italia in profonda trasformazione: meno nascite, più emigrazioni, invecchiamento marcato della popolazione e strutture familiari sempre più ristrette. Un lento ma costante declino che incide sul tessuto sociale ed economico del Paese.
Fecondità mai così bassa: solo 1,18 figli per donna
Nel 2024 la fecondità ha toccato il minimo storico: 1,18 figli per donna, superando al ribasso il precedente record negativo del 1995 (1,19). I nuovi nati sono stati solo 370mila, 10mila in meno rispetto al 2023 e ben 156mila in meno rispetto al 1995. A pesare è anche l’età media delle madri, salita a 32,6 anni, segno di una maternità sempre più posticipata.
L’età media della popolazione ha raggiunto i 46,8 anni. I residenti over 65 sono 14,6 milioni (24,7% della popolazione), in crescita. Particolarmente significativa la crescita degli ultra85enni (2,4 milioni) e degli ultracentenari (oltre 23.500, l’83% donne). Solo l’11,9% della popolazione ha meno di 14 anni.
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