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mercoledì 30 luglio 2025

L’Europa nel 1500

La lingua arbereshe è una variante
antica del tosco, un dialetto
meridionale del tosco. Lingua
minoritaria riconosciuta dallo
Stato italiano con una sua
specifica grammatica e vocabolario.
In Sicilia e’ parlata a Piana degli
Albanesi, Contessa Entellina e Santa
Cristina Gela. Gli arbereshe
arrivarono in Sicilia via via
fra il XV  e il XVII secolo, in
seguito alla conquista
ottomana dei Balcani.

(I) -  Alle radici della modernità 

(Al tempo degli arbereshe in Sicilia)

 Non ci risultano disponibili molte fonti  di come fosse strutturata la popolazione mondiale all’alba del 1500, il tempo più o meno prossimo all’insediamento degli arbereshe sul territorio dell’attuale Contessa Entellina. Quello e’ il tempo in cui si iniziano a registrare nelle chiese: 1) matrimoni, 2) decessi, ma non in tutti i paesi europei.

  I censimenti della popolazione sono stati effettuati dalla lontana antichità, non tanto per conoscere la loro consistenza numerica ma per fini prettamente fiscali e militari. Questa pratica venne meno col crollo dell’Impero Romano d’Occidente. Con l’avvento della “modernità “ si cominciò, o quantomeno si ri-provò, ma senza alcuna volontà di farlo seriamente, a censire nuovamente la popolazione (capifamiglia, terreni, bestiame e diritti feudali). Di quelle iniziali intenzioni restano poche testimonianze: Domesday Book (Inghilterra, 1086), Etat  des paroisses et des feudo du royaume de France (Lista delle parrocchie  e novero delle famiglie  del reame di Francia del 1328) e del catasto di Firenze per gli anni dal 1427 al 1430.

  E’ ovvio che nessuno dispone di dati statistici per sapere come era strutturata la popolazione  mondiale (e ancor meno quella siciliana)  all’alba della modernità. Gli studiosi non osano nemmeno supporre quale fosse il difficile equilibrio tra natalità e mortalità, tra ricchezza dei pochi e povertà dei tanti, tra cultura e analfabetismo. Sanno, quasi per partito preso, che in quell’epoca le classi inferiori erano le più svantaggiate, quelle che avevano sempre la peggio.

(Segue)

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