(2) - Alle radici della modernità
(Al tempo degli arbereshe in Sicilia)
Nel millecinqucento la popolazione mondiale secondo C. MacEvedy e R. Jones (1978) pare fosse distribuita come dalla tavola n. 2 che riportiamo su questa pagina.
Gli studiosi stimano che dai 5 milioni di esseri umani presenti nel periodo del “neolitico” (dall’8000 a.C. al 3000 a.C.) nell’Alto Medio Evo si arrivò ad essere già 250milioni. Verso il 1200 sulla Terra vi sarebbero stati circa 400milioni di persone e nel 1300 circa 431 milioni. All’inizio del 1500, il periodo degli insediamenti arbereshe nel Meridione italiano, sul pianeta secondo il sociologo J.P. Durand si era già arrivati a 490 milioni di abitanti sull’intero pianeta. C. Mac. Evedy e R. Jones, di cui riportiamo qui accanto la copertina della loro ricerca scientifica, propongono una stima di 425milioni , distribuiti come nell’allegata tavola (2) al loro libro.
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| Tav. 2 |
- il subcontinente indiano (con circa 100 milioni di persone) che coincide con la cosiddetta civiltà del riso.
- la Cina (con 120-150 milioni di abitanti) corrispondenti alla civiltà del miglio.
- l’Europa occidentale e i paesi del Mediterraneo (tra i 75 e gli 80 milioni di persone), che si identificano nella civiltà del frumento.
Una quarta area, la civiltà del mais identificata nell’America Centrale; sembra improbabile che potesse offrire sostentamento a più di 30 milioni di abitanti.
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Proseguiremo ad esplorare questo tipo di analisi antropologiche, perché -riteniamo- che ci spiegheranno molti interrogativi che in tanti coltiviamo sugli spostamenti degli uomini all’interno della casa comune: il pianeta Terra.


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