I luoghi di ritrovo
di Contessa Entellina
Dall'inizio di Dicembre fino ai giorni di Carnevale a Contessa Entellina, ma ancora di più a Bisacquino e paesi limitrofi, nei locali pubblici (o semi-pubblici quali erano i circoli delle categorie lavorative o comunque ricreativi) si sperperavano, frequentemente, autentiche fortune in denaro col gioco delle carte (Baccarà=Gioco d'azzardo che si svolgeva tra un gestore del banco e un numero di giocatori, fino a 12 o forse più, con mazzi completi di 52 carte).
Va detto che nel periodo da noi ricordato pure nelle famiglie, nelle case allora quasi tutte di impronta contadina, si svolgevano giochi da tavolo fra gente del vicinato e/o parenti. Prevaleva la tombola, i dadi, gli scacchi; in questa diversa e di impronta circostanza familiare le poste non erano ovviamente le autentiche "fortune" che capitava invece disperdere nei "circoli" che stavano tutt'attorno alla piazza.
Quei giochi d'azzardo, sebbene si svolgessero in stanze persino chiuse a chiave, al riparo da sguardi indiscreti, già il giorno seguente diventavano di dominio pubblico con nomi e cognomi di chi aveva perso "parecchio" e chi aveva vinto "sempre poco".
Erano anni di povertà diffusa e tuttavia quelle serate/nottate creavano illusioni pur essendo associati ai vizi. Quello stile di vita, dal periodo pre-natalizio arrivava al "carnevale" succerssivo, era -come già ricordato- abituale in tutta l'area compresa fra Bisacquino, Contessa E. etc. e venne meno, diede la sensazione di sciogliersi, a cominciare dal massiccio flusso migratorio degli anni cinquanta del Novecento.
Ricordi da ragazzini
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