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martedì 27 dicembre 2022

Reddito di cittadinanza. Modifiche profonde che (probabilmente) evitano di fotografare la realtà meridionale

Problemi veri e propaganda

 La parola-chiave è «congrua». Per il vocabolario, si intende «adeguata, proporzionata, corrispondente ai bisogni».

 La formulazione a suo tempo data al reddito di cittadinanza dal M5S (con al seguito il Pd alla democristiana) era stata caratterizzata nel senso che il percettore del reddito di cittadinanza poteva rifiutare qualsiasi proposta di lavoro se non la riteneva "congrua".

 La formulazione che è stata riproposta dal governo Meloni prevede a decorrere dall'imminente gennaio un decreto secondo cui chi rifiuta una qualsiasi offerta-proposta di lavoro viene escluso dal beneficio.

  La nuova formulazione prevede ancora che il reddito passi da 18 mesi rinnovabili a 7, e non potrà più essere attribuito a chi non ha concluso gli studi dell’obbligo. 

 Sostanzialmente accadrà che il percettore del beneficio ma anche delle offerte di lavoro non potra' rifiutare l’offerta se è «congrua»; e per congrua si intende che sia a tempo pieno e indeterminato, con il luogo di lavoro a meno di 80 chilometri da casa sua (nel caso di prima offerta, ma se a tempo determinato o parziale il requisito degli 80 chilometri vale anche per la seconda offerta; inoltre l’offerta deve essere compatibile con le proprie capacità e competenze, e con retribuzione superiore del 20% rispetto all’importo dell'assegno. 

 Sostanzialmente con le nuove regole l'accorgimento della "congruità" sparisce. 

  Per Giuseppe Conte, si tratterebbe di una lesione «della dignità del lavoro e degli studi», sarebbe inoltre -per il leader 5S- folle inibire il Reddito a chi non ha concluso la scuola. 

  Per larga parte del Centro-Destra il reddito di cittadinanza sarebbe un "vettore di assistenzialismo" che strozza il mercato del lavoro e sarebbe fatto apposta per consentire truffe di ogni tipo. 

  Per Conte -invece- l'abolizione del rdc bloccherà l’ascensore sociale, inchiodando i giovani del Sud con titoli di studio a continuare a guadagnare 800 euro al mese senza fare nulla, dal momento che potranno rifiutare qualsiasi offerta stante che nel Meridione il lavoro congruo per loro manca e continuerà a mancare chissà per quanti decenni ancora. 

  Verosimilmente lo Stato sociale finora in Italia ha sempre fotografato la situazione produttiva del Paese in ordine alla produzione, creando una incredibile sottovalutazione dei senza reddito e dei senza lavoro, in gran parte concentrati -con diplomi scolastici- nei territori meridionali. Affrontarlo a colpi di "improvviso rigorismo" non sarà agevole. Assisteremo infatti all'accentuazione del già immenso fenomeno migratorio di coloro che possiedono diplomi e qualificazioni che in mancanza di lavori congrui- dovranno accettare l'umiliazione del sussidio o ...come da sempre accade continueranno ad  emigrare.

  Conte comunque non sarebbe la persona giusta per rimediare ai guasti del Sud. Da governante e da aĺleato col  Pd non ha minimamente impostato alcuna politica per il Sud. L'assistenzialismo ufficializzato e' per intero opera sua.

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