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sabato 31 dicembre 2022

Storia Culturale



Come veniva letta l'esistenza (9)

  I giorni nostri

Nell'ultimo giorno dell'anno, avendo sfogliato giornali e riviste, ritengo di dover riflettere sulla "Cultura dei nostri giorni" fermo restando che riprenderemo nei prossimi giorni la vicenda storica post-Rinascimento su cui ci stiamo intrattenendo sul blog da giorni.

  Nel 2023 chi ama la cultura non potrà che intravederla nelle persone prive di ipocrisia, in quelle che "non le mandano a dire" e che non le mandano a dire perché hanno capito tutto o quasi, del risvolto egoistico della civiltà occidentale entro cui viviamo.

  Nelle società democratiche odierne  l'uomo di cultura è colui che deve tenere desta la fiamma della ragione, perchè non si spenga, e deve farlo ora con l'ironia, ora con l'esercizio del dubbio, e quando serve con l'uso della "brusca", ha scritto un giornalisti di quelli da noi letti in questi giorni.

  Nella società odierna effettivamente gli uomini di cultura vengono esaltati solamente quando muoiono perché esiste l'autocompiacimento piuttosto che la contestualizzazione del personaggio.

  La cultura non è un fermo fotografico né uno scatto sfocato. Cultura è dibattito, anche animato, che non si limita a evocazioni; tutto infatti in questo mondo viene continuamente superato. Tuttavia vanno sempre omaggiate le esattezze o i fallimenti di un dato tempo e di un dato spazio. I libri di Storia rispettano sempre il pensiero anche quando lo smentiscono, perché quel pensiero può restare ad attendere nuove e diverse possibilità.

  Sostenne Moravia che il mondo ha sempre bisogno di pensatori, ossia di p-o-l-i-t-i-c-i.  Il loro ricordo va conservato senza snaturalizzarne la genuinità, il candore, lo stupore perché anche dai fatti nuovi e diversi si possono sempre ritagliare dei ritagli per studiarli e raccoglierli. Senza persone che pensano cosa sarebbe la democrazia? Nulla !

  Se ci fermiamo alle regole, alle leggi, al diritto penale, alla repressione è segno che siamo al preludio del Fascismo, della negazione del diritto. Siamo all'avvitamento provincialistico, sul Voi piuttosto che sul tu. La parola, la libera parola è l'unico dono ricevuto dagli uomini per smettere di essere bruti e per godere della democrazia.

  Buon Anno a tutti coloro che sanno distinguere libertà da repressione!

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