La genesi del Potere
(le società non egualitarie)
In genere le società neolitiche vengono considerate degli insiemi "autocefali", vale a dire poco sensibili alla strutturazione di una piramide sociale. Guidate da capi che esercitavano il potere in via temporanea secondo la tradizione dell'epoca dei grandi cacciatori, le prime comunità agricole sarebbero state sempre mosse più da forze livellatrici che da tendenze alla gerarchizzazione. E infatti, fin dall'inizio del Neolitico, dall'analisi degli arredi funebri non risultano segni di disparità sociali particolarmente marcate. Sappiamo tuttavia che la storia si è conclusa con la vittoria delle forze di integrazione e di cooperazione, sotto l'impulso di di elementi dotati di poteri decisionali: big men apprezzati per il loro carisma e la loro generosità, territori contraddistinti dall'autorità ininterrotta di certi lignaggi, che finivano con una trasmissione ereditaria del potere. Fino a oggi, muovendosi in una prospettiva evoluzionistica, si era soliti pensare che questo percorso fosse stato lento; che in generale le società stratificate fossero apparse solo agli inizi dell'Età del Bronzo e con l'avvento di sepolture "principesche" nel III e II millennio (Maikop, del Bronzo Antico). Ora l'archeologia potrebbe invece dar conto di un'evoluzione relativamengte rapida verso la struttura gerarchica, anche se con fasi di assestamento o di involuzione. Infatti, già nel V millennio, l'Europa offre esempi di individui privilegiati che beneficiavano di sepolture fuori dell'ordinario: nel Morbihan, granfi tombe lunghe molte decine di metri e alte alcuni metri ospitano le spoglie di pochi individui circondati da arredi eccezionali: lunghe asce di prestigio, levigate in giadeite alpina, collane di perle di turchese. In Borgogna, alla stessa epoca, i "capi" sono inumati in monumenti moltro lunghi, delimitati da pareti in legno. A Varna, sulle rive del Mar Nero, i notabili del tempo giacciono, ornati dei più bei gioielli d'oro, equipaggiati di armi in rame, di lunghi coltelli in selce, brandendo lo scettro, vale a dire, affermando il proprio potere anche nella morte.
Jean Guilaine
Archeologo, specialista in preistoria e protostoria recente . È professore emerito al Collège de France e membro dell'Académie des inscriptions et belles-lettres
Nt. 24.12. 1936
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