è un concetto fondamentale della teoria economica classica:
si tratta di un uomo le cui principali caratteristiche sono
la razionalità e l'interesse esclusivo per la cura dei suoi propri interessi individuali.
Stiamo riprendendo tratti di un celebre discorso di Alan Greenspan, che aiutano a capire chi è l'uomo, l'uomo di ovunque, non solo quello occidentale, e capire inoltre perché osa arrivare, avvicinarsi ad una guerra nucleare il cui esito potrebbe essere il ritorno all'uomo delle caverne.
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Considerazioni di Alan Greenspan
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Adam Smith morì nel 1790, molto prima che lo sradinario impatto del suo pensiero potesse essere valutato. Ma Riccardo visse fino al 1823 e John Stuard Mill, un altro membro della scuola, fino al 1873. Chissà se essi e gli altri seguaci di Smith troverebbero familiare il paesaggio economico dei giorni nostri?
In un certo senso, probabilmente, no. Nei Paesi sviluppati, la piaga della fame è ormai praticamente scomparsa. L'acuta analisi dei limiti della sussistenza fatta da Thomas Robert Malthus alla fine del XVIII secolo e sottoscritta da molti membri della scuola classica ri è rivelata sbagliata.
Malthus fondò la sua teoria pessimista sulla convinzione che le forze della stagnazione, presenti da lungo tempo, sarebbero persistite: una popolazione che tende a crescere in modo esponenziale verrebbe frenata dai limiti di crescita dei mezzi di sussistenza. Avendo osservato le rese dei raccolti erano cambiate in modo trascurabile nel corso dei millenni, Malthus non avrebbe potuto prevedere l'enorme incremento delle rese agricole. Negli Stati Uniti, per esempio, la resa del grano (o forse dovrei dire del mais) è aumentata del 25 bushel per acro all'inizio del 1800 a 160 buste nel 2004.
Inoltre, coloro che sono vissuti nella prima parte del XIX secolo non avrebbero potuto immaginare che due secoli dopo l'aspettativa di vita nei paesi sviluppati avrebbe raggiunto una media pari al doppio di quella del loro tempo. In base alle stime dello storico di economia Angus Maddison, questo incremento è derivato direttamente e indirettamente soprattutto dall'aumento di circa venti volte registrato a partire dal 1820 del prodotto interno lordo medio reale pro capite. Grazie a questo incremento della produzione, la società ha potuto destinare più risorse alla nutrizione, alle opere di risanamento e alla salute pubblica.
(Segue)
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