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domenica 16 ottobre 2022

Alle radici del Cristianesimo

Appunti e riflessioni ripresi dalla bozza predisposta  

dalla Commissione intereparchiale in vista del Sinodo (2003)


    ATTESA DEL REGNO

73. Il dono dello Spirito

Se la creatura porta un giudizio libero di salvezza sulla propria esistenza, ciò è frutto del dono dello Spirito Santo. La vita cristiana perciò, da una parte sarà caratterizzata dall'assimilazione senza fine di quel dono, attraverso e oltre i limiti e le debolezze di ciascuno (cfr. Mt 5,16) che l'amore è possibile, è reale, è l'unica realtà che dia senso a tutta l'esistenza e ne garantisca il permanere, oltre i limiti mortali dello spazio  e del tempo nell'eternità del Regno.

74. Una comunità che testimonia e attende

La comunità cristiana sa di essere inviata a portare il buon annuncio della liberazione (cfr. Mt 29, 19-20; Is 61, 1-2) ad ogni creatura (Mc 16, 15; Rm 8,19). I cristiani sanno per esperienza vissuta che questa liberazione è possibile ed è l'oggetto della speranza che non delude (Rm 5,5). Nella sicurezza di questa speranza, la Sposa-Chiesa invoca, oggi e qui, il ritorno definitivo dello Sposo-Cristo, che ha promesso "Sì, vengo presto" (Ap 22,20): "Maranà, tha!" (1 Cor 16,22).

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Una visione della Trinità

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La pensava così ...

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"Da un punto di vista umano, possiamo dire che lo Spirito equivale al Dio interiore, al soffio stesso della nostra vita. Ciò che determina la mia diversità e la mia unità. E' il Dio che sale dalla profondità dell'essere e del mio essere. Cristo è la rivelazione di Dio con un volto umano e sul volto di ogni uomo. Il Padre è la fonte inesauribile e insondabile della divinità. Eppure questa è solo una visione della Trinità fra molte altre".


Olivier Clément
Scrittore, poeta e teologo
1921 - 2009 

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