Detti e Fatti
(ANSA)Ventiquattro ministeri, uno in più del governo Draghi.
Ma cambiano alcune deleghe e i nomi di alcuni dicasteri: lo Sviluppo economico diventa il ministero delle Imprese e del Made in Italy, quello della Transizione ecologica si chiamerà Ambiente e sicurezza energetica, le Politiche agricole cambiano in Agricoltura e sovranità alimentare e al ministero dell'Istruzione viene aggiunta la dicitura "del merito".
Le politiche europee tornano a essere un ministero e includeranno anche la Coesione territoriale e il Pnrr mentre il ministero del Sud sarà anche ministero del Mare e a quello della Famiglia si aggiunge la natalità.
E' il nuovo schema di governo annunciato dal presidente del Consiglio incaricato Giorgia Meloni dopo avere accettato l'incarico al Quirinale.
Come sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Meloni ha annunciato che indicherà Alfredo Mantovano.
Barbara Stefanelli, Vice direttore Corriere della Sera
«Avere una presidente del Consiglio è di per sé un’apertura di spazi di riconoscimento al femminile? Aiuterà a scuotere la cultura dominante in un Paese, il nostro, dove neppure una donna su due ha un lavoro retribuito e dove i pregiudizi inconsapevoli — i più insidiosi perché sempre sfuggenti — tengono in ostaggio i destini delle ragazze? Se è vero che noi sogniamo quello che vediamo, la risposta è “sì”. Da questo mite autunno 2022 le donne italiane, più o meno giovani, potranno sentirsi incoraggiate ad aspirare al comando. Al “potere”, parola che — più generazioni di femminismo dopo — sembra farci ancora paura, se non orrore».
«La stagione che comincia con il giuramento di questa mattina rappresenta una minaccia per i diritti, tra cui quelli delle donne? L’identità, lo abbiamo visto, non garantisce in automatico politiche, investimenti, sensibilità “al femminile”. È stata tuttavia Giorgia Meloni, nella notte settembrina del trionfo elettorale, a definire il suo “il tempo della responsabilità”. E le responsabilità non sono solo macroeconomiche, esistono — e non di serie B — responsabilità civili. Che scaturiscono dai nostri valori liberali. Che abbracciano testa e cuore dell’Europa alla quale apparteniamo: dalle radici antiche fino ai fiori e agli ultimi boccioli. Ci aspettiamo con fiducia che, ignorando il tifo delle curve, non ci saranno passi indietro rispetto a conquiste che in Italia sono state faticose e ancora vanno rafforzate. Pensiamo alle leggi, ai trattati Ue, ma ancora di più a quel patrimonio comune di diritti e realtà quotidiane che sono la nostra vita. E che sarebbe un errore tentare di cambiare a maggioranza».
Carlo Cottarelli, parlamentare pd, economista
Accordo sul gas raggiunto in Europa. Un ultimo grande contributo di Mario Draghi. Grazie anche per questo. Arrivederci.
Nessun commento:
Posta un commento