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domenica 23 ottobre 2022

Alle radici del Cristianesimo


Appunti e riflessioni ripresi dalla bozza predisposta 
 

dalla Commissione intereparchiale in vista del Sinodo (2003)

2. La SACRA SCRITTURA NELLA CHIESA LOCALE

Introduzione

1. La Chiesa è convocata dalla Parola di Dio proclamata nella Scrittura, nelle sue varie forme, liturgiche e didattiche. Una Chiesa locale, con i suoi propri strumenti culturali e spirituali, compie il ministero della Parola in una molteplicità d'iniziative: proclamazione, predicazione, omelia, catechesi, lectio divina. Essa scruta la Parola di Dio per indagare la volontà  del Signore e per avviare i fedeli ad essere obbedienti.

Sacra Scrittura

2. La reciproca appartenenza libro-popolo
La Parola da origine all'ek-klesia "Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, utimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio" (Eb 1,1-2). "Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, , ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita ... noi lo annunziamo anche a voi, affinché anche voi siate in comunione con noi"  (1 Gv 1,1.3). Gli Apostoli, investiti dal Padre con la potenza dello Spirito per mezzo del Figlio, accogliendo e predicando il Verbo della vita danno origine a partire dalla Pentecoste alla Chiesa, la comunione di tutti i redenti. La Parola di Dio, fgattasi carne in Gesù Cristo, è perciò all'origine della Chiesa, in ogni tempo e luogo.

3. l'ek-klesia mette per iscritto la propria esperienza della Parola
La Chiesa apostolica, accogliendo nello Spirito l'evento della Parola, anzitutto vive e celebra tale Ministero, e dunque ne mette per iscritto quelle che giustamente san Giustino martire chiamerà le "memorie degli Apostoli" La Parola che precede e fonda la Chiesa fa dunque sì che la Chiesa  da essa suscitata tramandi e custodisca la Parola, mediante il ministero dei successori degli Apostoli e consegnando per iscritto l'esperienza ecclesiale della salvezza.

4. L'ek-klesia mette per iscritto la propria esperienza della Parola
E' la stessa comunità ecclesiale, nella quale lo Spirito suscita il sensus fidei e il sensus ecclesiae (phrònema ekkiesiastikòn), ad accogliere nella liturgia quei testi che fedelmente tramandano il deposito della fede, dando così vita al Canone delle Scritture, frutto della sinergia tra il dono di Dio e il riconoscimento (che è vera riconoscenza "eucaristica") della Chiesa.
Esiste perciò fin dai primi secoli un profondo legame  tra il libro ed il popolo, una mutua appartenenza, che permette al popolo di Dio di rispecchiare la propria esperienza di fede nel corpo delle Sacre Scritture e alle Sacre Scritture di divenire la norma normans dell'esperienza di fede.

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L'Identità cristiana

(Benedetto Croce: "non possiamo non dirci cristiani")

 

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La pensa così ...

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Il Novecento è stato il secolo più secolarizzato della storia cristiana: la fede è stata man mano spinta nell'angolo della vita cristiana, facendone perdere quella rilevanza che aveva nella società nei secoli precedenti. Era del resto convinzione largamente diffusa  che gli intellettuali, sin dall'Ottocento, che le religioni sarebbero state spazzate via dal progresso scientifico e umanistico. E, con le religioni, ovviamente anche il cristianesimo.Questo processo ha spinto qualche storico a interpretare il Novecento come un secolo "uscito" da Dio, quindi emancipatore dalla religione, disincantato e adulto nelle proprie scelte. Nel contempo, però, questo secolo "uscito da Dio", è stato anche il più tragico della storia umana: mai infattisi sono visti regimi totalitari e sanguinari come il nazi-fascismo e il comunismo ateo; mai sono scoppiate guerre  così terribili come i due conflitti mondiali; e poi la Shoà, i genocidi, le pulizie etniche.

Sul finire del Novecento è però accaduto che le religioni, invece di scomparire, sono tornate sulla scena della storia.  Il crollo delle ideologie e il fallimento di un'idea ottimistica del progresso hanno provocato un insopportabile vuoto esistenziale che ha mosso i cuori a ricercare nella dimensione religiosa il senso della vita. Se il mondo era"uscito da Dio", Dio non era uscito dall'uomo.  Le religioni erano rimaste nel tessuto di vita di moltissime persone e sono "tornate di moda". Non si deve peraltro dimenticare che per la Chiesa cattolica  il Novecento è stato il secolo  più missionario della propria storia e anche quello più ricco  di martiri: milioni e milioni sono stati i cristiani uccisi , nelle più diverse parti del mondo,  a motivo della loro fede.  La nota frase di Benedetto Croce, sebbene forse in senso diverso da come lui la intendeva, conserva una parte consistente di verità e spinge a  ritenere  che il tema del nostro dialogo non riguarda solamente pochi intimi, ma tocca il cuore di tanti.

Vincenzo Paglia
Arcivescovo, presidente della Pontificia accademia per la vita e gran cancelliere del Pontificio istituto Giovanni Paolo II. È consigliere spirituale della Comunità di Sant'Egidio.
Nt. 20.04.1945 


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