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lunedì 10 ottobre 2022

Società Occidentale. I presupposti che la guidano

Homo economicus

è un concetto fondamentale della teoria economica classica: 

si tratta di un uomo le cui principali caratteristiche sono 

la razionalità e l'interesse esclusivo per la cura dei suoi propri interessi individuali.

 Stiamo riprendendo tratti di un celebre discorso di Alan Greenspan, che aiutano a capire chi è l'uomo, l'uomo di ovunque, non solo quello occidentale, e capire inoltre perché osa arrivare, avvicinarsi ad una guerra nucleare il cui esito potrebbe essere il ritorno all'uomo delle caverne.

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Considerazioni di Alan Greenspan 

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Tuttavia, per tutto il XIX secolo, nonostante le numerose critiche mosse contro il capitalismo di mercato, gli standard di vita  continuarono a migliorare, portando la popolazione mondiale  a oltre 1,5 miliardi  di persone nel 1900. I principali progressi sul fronte  dell'aspettativa di vita  compiuti all'inizio del XX secolo sono attribuibili soprattutto  agli sforzi per garantire la fornitura di acqua potabile, una conseguenza  dell'incremento del capitale  associato all'aumento della ricchezza.

Nel XIX secolo, le critiche al capitalismo sottolineavano gli abusi  del potere industriale.  Oltre alle visioni marxiste sullo sfruttamento dei lavoratori  da parte dei capitalisti, il monopolio veniva considerato da molti una conseguenza del capitalismo libero. In precedenza Smith aveva contribuito a queste critiche affermando che "le persone dello stesso mestiere si riuniscono raramente, anche per divertimento e svago, ma la conversazione finisce sempre col trasformarsi in una conversazione contro il pubblico o in qualche stratagemma per aumentare i prezzi".

Ciononostante, gli standard di vita del lavoratore medio inesorabilmente  continueranno ad aumentare fungendo, durante gran parte del XIX secolo e all'inizio del XX secolo, da efficace scudo politico contro l'emergenza del socialismo su vasta scala. Poiché, all'epoca, l'agricoltura era la componente principale  dell'economia mondiale, le recessioni industriali, che si verificavano di tanto in tanto, non provocavano una risposta politica sufficientemente forte da modificare l'ordine capitalistico.

A questo proposito furono significativi gli scritti di Jean Baptiste Say, un seguace di Smith dell'inizio del XIX secolo. Egli ipotizzò che l'offerta crea la propria domanda  e giunse alla conclusione che, con il tempo, le forti fluttuazioni dell'attività economica si sarebbero risolte naturalmente. L'ampia accettazione  della Legge di Say  e la conseguente fiducia  nelle capacità di autostabilizzazione  di un sistema di prezzi basato sul mercato rappresentarono  dei fattori dominanti  nel frenare l'intervento del governo  nei periodi di crisi economica, in particolare durante l'ultima parte  del XIX secolo e la prima parte del XX secolo.

(Segue)

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