è un concetto fondamentale della teoria economica classica:
si tratta di un uomo le cui principali caratteristiche sono
la razionalità e l'interesse esclusivo per la cura dei suoi propri interessi individuali.
Stiamo riprendendo tratti di un celebre discorso di Alan Greenspan, che aiutano a capire chi è l'uomo, l'uomo di ovunque, non solo quello occidentale, e capire inoltre perché osa arrivare, avvicinarsi ad una guerra nucleare il cui esito potrebbe essere il ritorno all'uomo delle caverne.
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Considerazioni di Alan Greenspan
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Tuttavia, per tutto il XIX secolo, nonostante le numerose critiche mosse contro il capitalismo di mercato, gli standard di vita continuarono a migliorare, portando la popolazione mondiale a oltre 1,5 miliardi di persone nel 1900. I principali progressi sul fronte dell'aspettativa di vita compiuti all'inizio del XX secolo sono attribuibili soprattutto agli sforzi per garantire la fornitura di acqua potabile, una conseguenza dell'incremento del capitale associato all'aumento della ricchezza.
Nel XIX secolo, le critiche al capitalismo sottolineavano gli abusi del potere industriale. Oltre alle visioni marxiste sullo sfruttamento dei lavoratori da parte dei capitalisti, il monopolio veniva considerato da molti una conseguenza del capitalismo libero. In precedenza Smith aveva contribuito a queste critiche affermando che "le persone dello stesso mestiere si riuniscono raramente, anche per divertimento e svago, ma la conversazione finisce sempre col trasformarsi in una conversazione contro il pubblico o in qualche stratagemma per aumentare i prezzi".
Ciononostante, gli standard di vita del lavoratore medio inesorabilmente continueranno ad aumentare fungendo, durante gran parte del XIX secolo e all'inizio del XX secolo, da efficace scudo politico contro l'emergenza del socialismo su vasta scala. Poiché, all'epoca, l'agricoltura era la componente principale dell'economia mondiale, le recessioni industriali, che si verificavano di tanto in tanto, non provocavano una risposta politica sufficientemente forte da modificare l'ordine capitalistico.
A questo proposito furono significativi gli scritti di Jean Baptiste Say, un seguace di Smith dell'inizio del XIX secolo. Egli ipotizzò che l'offerta crea la propria domanda e giunse alla conclusione che, con il tempo, le forti fluttuazioni dell'attività economica si sarebbero risolte naturalmente. L'ampia accettazione della Legge di Say e la conseguente fiducia nelle capacità di autostabilizzazione di un sistema di prezzi basato sul mercato rappresentarono dei fattori dominanti nel frenare l'intervento del governo nei periodi di crisi economica, in particolare durante l'ultima parte del XIX secolo e la prima parte del XX secolo.
(Segue)
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