La scritrice si trova in questi giorni a Roma come sua prima uscita dopo l'assegnazione del Premio ed ha partecipato ad un incontro pubblico promosso dall'editore di tutti i suoi libri diffusi in Italia.
L'articolo ci ha incuriosito oltre che per lo spazio "dovuto" dedicato alla vincitrice del Nobel/2022 anche perchè riporta pure l'itinerario di crescita della Casa Editrice L'Orma dove "..si lavora in squadra, senza ruoli o gerarchie troppo rigide: gli editori possono improvvisarsi falegnami e occuparsi del progetto grafico, lavorano alle traduzioni; i redattori sono allenati alla duttilità...".
L'articolo, sempre riferendosi all'equipe editoriale, continua "Siamo partiti da una sorta di lista della spesa: un elenco di nomi d'autori a noi cari, di aree linguistiche di nostro interesse. Scrittrici e scrittori tradotti poco, o dimenticati dall'editoria italiana. Uno dei primi è stato Hoffmann. Ben presto, insieme al recupero di Julien Gracq, è arrivato Ernaux. Ci sembrava quasi impossibile che fosse fuori catalogo e che un romanzo come Il posto, quello da cui siamo partiti nel riproporla, non fosse mai stato pubblicato in Italia".
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