Riflessione: Fare scelte politiche differenti è diritto di libertà.
Pretendere di occupare spazi non condivisi dall'elettorato è arroganza.
I nostri sono giorni, è difficile smentirlo, piuttosto confusi nel nostro Paese. Gli scenari, che siano nel campo culturale, in quello politico o in quello complessivamente sociale, sono davvero confusi.
Come valutare il quadro definibile -in senso ampio- della "Giustizia" secondo cui a ciascuno va riconosciuto il "suo"? In pieno spirito legale e democratico, il potere politico, compete a chi nella competizione elettorale consegue maggiori consensi. E' ovvio che chi non condivide certe visioni programmatiche può e deve dissentire schierandosi all'opposizione, sollevando obiezioni sia sulle scelte che sugli orientamenti, ma non può pretendere di disconoscere l'esito elettorale con i numeri e con le tesi accolte dall'elettorato.
Quanto sta accadendo in Italia nel dopo esito elettorale, in un Paese democratico, sa più di ridicolo e di farsa che di maturità dialettica.
Al fondo dello spettacolo c'è ovviamente -riteniamo noi- oltre che il gioco politico carente, pure la grossa e grave carenza culturale e politica di tanti, troppi, giocatori in campo.
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