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sabato 22 ottobre 2022

La strada della democrazia. E' importante che tutto avvenga in trasparenza

 Non esiste politico che non concordi nei programmi di

prevenzione contro la corruzione, eppure la corruzione esplode proprio

dove i politici -e i loro collaboratori- operano e regnano: nella Pubblica Amministrazione

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 Sulla scorta di alcuni appunti, raccolti nel tempo, proveremo a tracciare quale è stata la natura e la lealtà degli uomini, soprattutto di alcuni (pochi o molti?), che alla politica si sono dedicati,

 La Storia degli uomini riferisce di casi di corruzione sin dall'alba delle prime civiltà. Già in uno dei primi imperi mediterranei, quello dei "faraoni" egiziani, capitò, nell'anno 1100 a.C.  durante il regno di Ramese IX,  che un anziano funzionario ebbe a scrivere (e a lasciare traccia fino a noi) di torbidi affari che un suo collega instaurò con una banda di profanatori di tombe in cambiò di denaro. Ciò dimostra quindi che da almeno tre/quattro millenni in seno al mondo degli uomini vige la corruzione.

 Carlo Alberto Brioschi, editor, giornalista e scrittore, in un suo noto libro scrive "Nell'antica Mesopotania, nel 1500 a.C., stabilire un accordo con un "potente" non era affare diverso da altre transazioni commerciali ed era una via riconosciuta per instaurare rapporti pacifici.

Nell'antica Grecia, Pericle (495-429 a. C.) fu accusato di speculare sulle opere di realizzazione del Partenone di Atene. Egli tuttavia aveva fama di essere uomo incorruttibile. Ancora nel periodo 384-322 a.C.  Demostene, famoso oratore del suo tempo, fu condannato con l'accusa di essersi appropriato di denaro conservato nell'Acropoli.

 Nella Roma classica, Marco Porcio Catone (234-149 a.C.), il "censore", politico, generale e scrittore romano, subì ben 44 processi per corruzione. Ed ancora il generale Publio Cornelio Scipione (236-183 a.C.)  è noto per avere fatto appiccare il fuoco agli archivi che contenevano le prove sulla truffa ai danni pubblici di suo fratello Lucio. Per quella eccessiva difesa del fratello fu esiliato dalla città.

 Il caso più eclatante di corruzione, in epoca romana, è quello che coinvolse la città di Entella, vicina alla nostra Contessa Entellina, per iniziativa di Gaio Licinio Verre (120-43 a.C.) . Questi era governatore della Sicilia e fu accusato di parecchi atti di estorsione e intimidazioni che -secondo alcuni libri di Storia- gli avevano procurato quaranta milioni di sestenzi. Somma enorme per allora.

 Per chiudere questa pagina persino i Vangeli ci riferiscono -per quanto attiene l'antichità storica- di Giuda  Iscariota che si fece corrompere dal Sinetrio per trenta monete d'argento.

(Segue)

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