Curiosità per capire il mondo entro cui viviamo
Nell'intero arco dei cento anni del Novecento, la produzione dei beni e dei servizi rispetto alla fine dell'Ottocento, è aumentata "globalmente" nell'intero pianeta di sei volte.
Dalla modernità alla contemporaneità |
La Storia dell'umanità ha assistito nello scorrere del tempo, dei secoli, crescite sostenute e durevoli del reddito (teorico) pro-capite, però mai le crescite sono state tanto forti e tanto durevoli come negli ultimi due secoli.
Le crescite umane, economiche in Europa, va subito evidenziato, mai hanno significato crescite corrispondenti nel resto del mondo. Va anzi sottolineato che durante il periodo della "modernità", ossia dalla caduta di Costantinopoli (o, se si vuole, dalla scoperta dell'America) fino all'inizio dell'Ottocento, ogni discontinuità economica in Europa ha comportato ancora più gravi ricadute su tutto il resto del mondo. Se fino all'inizio della modernità le condizioni di vita (tenore di vita, diremmo oggi) dell'uomo erano analoghe (sufficienti appena per la sopravvivenza) in ogni parte del pianeta allora conosciuto, ossia dall'Europa alla Cina, con quell'inizio della modernità ogni discontinuità economica nel vecchio continente si ripercuoteva più pesantemente al di fuori dell'Europa. Ciò significa che la modernità -che inizia indicativamente dal '500- è anche l'inizio, con effetti durevoli, delle diseguaglianze fra aree, su scala mondiale. Diseguaglianze che diventeranno ancora più macroscopiche con l'inizio della "Era-contemporanea" (=inizio Ottocento).
Se fino all'Ottocento le differenze di livello di vita da paese a paese erano relativamente contenute, dal momento che si trattava di livelli appena sufficienti alla sopravvivenza, dall'800 in poi, inizio della "Contemporaneità", l'economia europea iniziò -seppure non omogeneamente- a crescere a ritmi accellerati, mentre nel resto del mondo, soprattutto in Cina, inizia il declino del tenore di vita; dovuto anche -contemporaneamente- all'aumento dell'indice di natalità e alla decrescità dell'indice del reddito pro-capite.
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