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domenica 30 ottobre 2022

Alle radici del Cristianesimo

Appunti e riflessioni ripresi dalla bozza predisposta  

dalla Commissione intereparchiale in vista del Sinodo (2003)

2. La SACRA SCRITTURA NELLA CHIESA LOCALE

Sacra Scrittura e Parola di Dio

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5. Il Canone, sigillo di un'alleanza

Il Canone biblico, perciò, emerso al termine di un faticoso lavoro di discernimento ecclesiale, è un vero e proprio sigillo dell'alleanza tra Dio e il suo popolo, promulgata definitivamente nel Figlio e iscritta nel cuore dei redenti mediante il dono dello Spirito.

6. La canonicità e il suo aspetto costitutivo ecclesiale - liturgico

La canonicità delle Sacre Scritture, l'Antico e il Nuovo Testamento, è dunque in radice un evento liturgico ed ecclesiale: liturgico, in quanto la formazione del Canone è l'evento liturgico della proclamazione della Parola; ecclesiale, in quanto l'unità delle Scritture sta in rapporto inscindibile con un corpo, un popolo, una comunità ben individuata nel tempo e nello spazio.

Incontrare la Parola fatta carne a partire dalle "parole" della Bibbia

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7. Gesù Cristo, vera norma della fede

Fine delle nostre vite di credenti è incontrare la Parola fatta carne, lasciandoci assimilare ad essa dallo Spirito di santificazione, fino a diventare partecipi (koinonoi) della vita del Figlio e della sua natura divina (cfr 2Pt  1,4), come ricorda con grande sapienza l'antica tradizione orientale, da sant'Ireneo a sant'Atanasio, ai padri cappadoci e a s. Massimo il Confessore. E' così che si accede alla koinonia del Regno, ossia alla partecipazione alla comunione trinitaria.

E' percio Gesù Cristo, Parola e Figlio eterno di Dio fattosi carne per la nostra salvezza e morto e risorto per noi e per tutti, a costituire la norma ultima (kànon) della nostra fede (cfr Gai 6,16). A lui e a lui solo deve condurci ogni nostra lettura, sia personale che ecclesiale, delle Sacre Scritture.

8. La necessità dell'interpretazione

Le Sacre Scritture sono norma normans della fede nella misura in cui contengono la Parola di Dio, il Figlio eterno fattosi carne in Gesù di Nazaret. Come perciò ha ricordato con grande forza e autorità il recente Magistero della Chiesa, esse sono "parola di Dio" in virtù della loro divina ispirazione, ovvero divengono realmente Parola di Dio per noi oggi solo attraverso un'imprescindibile cammino di interpretazione.

Essendom infatti, opera della sinergia tra l'Autore divino, lo Spirito Santo, e gli autori umani, gli agiografi, esse richiedono un faticoso cammino di ascolto e di discernimento per riprodurre nella via delle nostre comunità ecclesiali, qui e ora, la medesima sinergia che ne è all'origine.

Senza il processo vitale e comunitario dell'interpretazione, non è possibile accedere a quelle verità che Dio volle fossero rivelate per la nostra salvezza per mezzo delle Scritture.

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Conoscenza religiosa 

e cultura moderna


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La pensava così ...

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..Nella nostra epoca il fanatismo religioso è estinto quanto gli uccelli del Madagascar. Personalmente non l'ho mai visto, un tale fanatismo, né so di qualcuno a cui sia capitato di vederlo. Il fanatismo, inoltre, diventa ostilità quando -analizzando una confessione altrui- vi scopre  qualcosa che nega nella sostanza ciò a cui esso è devoto. Mentre l'ostilità esistente è di tipo metodologico. Essa non viene determinata dal contenuto della religione o della confessione in esame, ma dal metodo della conoscenza. Una conoscenza,  propria a tutta la cultura dell'Evo moderno, che avviene tramite la negazione: omnis determinatio est negatio. L'evo moderno non conosce per compenetrazione simpatetica nella realtà, ma tramite l'affermazione di un se stesso che alla realtà è ostile, affermazione che si scontra  con un ostacolo che non riesce  a penetrare: la realtà. La conoscenza razionalistica  dell'Evo moderno non è guidata dall'amore, ma dall'ostilità preconcetta, davvero bellum omnium contra omnes, oppure, più precisamente contra omnia.

Pavel A. Florenskij

Pensatore, Fisico, Matematico, Filosofo,

 Teologo, Sacerdote ortodosso

1882 - 1937


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