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venerdì 14 ottobre 2022

Sicilia e siciliani. Dove siamo e chi siamo

 Un amico curerà per un lasso di tempo una pagina del blog

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Cultura siciliana (1)

Leonardo Sciascia riferendosi alla cultura siciliana distingueva una "Sicilia sequestrata" e una Sicilia aperta al mondo esterno. Di "sicilitudine" e di Sicilia. La prima, più autorevole e rilevante in seno al più vasto mondo italiano, che Giovanni Gentile considerava connessa alla specificità regionale, ha ovviamente dei limiti. Dall'altro punto di analisi, esiste ed è sviluppata da molti intellettuali e studiosi una Sicilia con le sue specifiche ragioni culturali che la caratterizzano per la vivacità dei rapporti nel contesto italiano ed europeo.

Sciascia, fra le due visioni, sostiene che esse in realtà sono contemperate e confrontano fra esse ragioni e motivi: "Peraltro, la storia della cultura siciliana è tutta da fare (o da rifare) in un disegno organico: e magari partendo dai dati più umili. E per esempio: da quali officine uscivano tutti quei quadri che nei secoli XV e XVI le dogane siciliane registrano in esportazione? e come mai nel Seicento poeti in dialetto siciliano vengono stampati a Venezia e a Firenze? chi furono e che idee professarono certe vittime dell'Inquisizione, finora ignote,  di cui è rimasta testimonianza nelle scritte e nei disegni graffiti sulle pareti del carcere? ... perché e come gli architetti siciliani del barocco ebbero più contatti con Parigi che con Roma?".

Su questi aspetti rifletteremo.

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