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domenica 23 ottobre 2022

Medio Evo e Castelli. Riflessioni sulla natura e sul territorio che raramente sappiamo leggere ed interpretare (5)

 Al sorgere del Regno di Sicilia e del conseguente potere politico-economico

simboleggiato dai "Castelli", sorge nell'Isola il "Feudalesimo".

 I castelli siciliani, nella stragrande maggioranza, risalgono al periodo normanno-svevo. Abbiamo evidenziato in pagine precedenti che alcuni di essi, fra cui quello di Calatamauro, risultano su documenti e da verifiche archeologiche come risalenti al periodo bizantino, quali "fortezze" in funzione anti-saracena.

 I castelli veri e propri, come l'immaginario di ciascuno e la realtà dei tanti di essi che ad oggi persistono in più luoghi dell'Isola, ci portano quindi a soffermarci al periodo normanno-svevo. Essi, per caratteristiche funzionali ed architettoniche, assolvevano a due distinte concezioni di potere politico-economico. Alcuni, non pochi, erano "Castelli regi", altri, pure essi numerosi, erano "Castelli feudali". Proprio perchè sono netti gli impianti dell'una funzione rispetto all'altra è stato facile per gli storici comprendere linearmente e correttamente lo svolgersi della vicenda storica medievale della Sicilia.

  La costruzione dei castelli e la contestuale trasformazione delle precedenti "fortezze" in castelli è conseguente all'impresa condotta nell'Isola dai regnanti "Altavilla", su mandato dei pontefici romani, contro i saraceni. Ovviamente i normanni per quell'impresa pretesero il riconoscimento a loro beneficio della "corona regia" che venne loro concessa, per primo a Ruggero II, a condizione che egli ed i successori si riconoscessero vassalli del Papa.

 L'incoronazione avvenne il 25 Dicembre del 1130 nella Cattedrale di Palermo. E da quel giorno iniziò  la vicenda storica del Regnum Siciliae, con capitale Palermo.

 Da quell'incoronazione di Ruggero iniziò nell'Isola il processo di feudalizzazione dei territori che in gran parte benefico' i compagni di guerra di questi, oltre ai tanti monasteri latini che il Papa volle che sorgessero col fine di contrastare e poi ridurre all'estinzione le troppe e capillarmente diffuse istituzioni religiose dell'ordine "basiliano". Ordine "basiliano" che in realtà non era strutturato in termini piramidali come gli ordini monacali latini.

 Ci piace evidenziare, ma avremo modo di soffermarci via via che svilupperemo la vicenda storica dell'Isola, che Ruggero ed i suoi successori non sempre, nel ruolo di vassalli pontifici, ebbero buoni rapporti col Papa di Roma e nei successivi ulteriori secoli le istituzioni "basiliane" ebbero modo e sostegno persino di accrescersi ed ulteriormente allargare la loro influenza sull'Isola.


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