è un concetto fondamentale della teoria economica classica:
si tratta di un uomo le cui principali caratteristiche sono
la razionalità e l'interesse esclusivo per la cura dei suoi propri interessi individuali.
Stiamo riprendendo tratti di un celebre discorso di Alan Greenspan, che aiutano a capire chi è l'uomo, l'uomo di ovunque, non solo quello occidentale, e capire inoltre perché osa arrivare, avvicinarsi ad una guerra nucleare il cui esito potrebbe essere il ritorno all'uomo delle caverne.
* * * * *
Considerazioni di Alan Greenspan
(8)
Questo progresso, con poche eccezioni, è proserguito fino ad oggi. La media mondiale del pil reale pro-capite ha registrato un incremento dell'1,2% all'anno dal 1820 ed è stato sufficiente a raddoppiare gli standard di vita ogni 58 anni. Nello stesso arco temporale, la popolazione mondiale è sestuplicata: Durante i due millenni precedenti, il reddito medio pro-capite superava di poco i livelli necessari per sostenere, in condizioni di sussistenza minime, un leggero incremento della popolazione.
Oggi, le intuizioni di Adam Smith risuonano ancora come dopo la pubblicazione de La Ricchezza delle nazioni. Tuttavia negli anni che seguirono, la stima di cui godette l'opera di Smith fu soggetta ad alti e bassi come l'accettazione del capitalismo e del libero mercato.
Dopo l'iniziale approvazione alla fine del XVIII secolo, ben presto il nuovo ordine economico fu bersagliato di critiche. La rivoluzione industriale aveva portato nella società le "tenebrose officine sataniche" e tutto lo squallore ad esse associato. In realtà, nell'inizio della rivoluzione industriale, per una significativa parte della popolazione al limite della sussistenza la vita era misera. Ma era comunque vita. Solo mezzo secolo prima molte di quelle povere anime sarebbero morte subito dopo la nascira o nei primi anni dell'infanzia. Ciononostante, pochi decenni dopo la nascita del nuovo ordine, l'evidente miseria e la pietosa lotta per la sussistenza ispirarono visioni contrastanti dell'organizzazione economica.
Karl Marx era attratto dal rigore intellettuale di Smith e Riccardo che, in certa misura, riteneva avessero descritto accuratamente l'evoluzione del capitalismo. Com'è noto, Marx considerava il capitalismo un periodo di transizione che sarebbe inevitabilmente sfociato nel comunismo. A differenza di Marx, i socialisti Fabiani degli ultimi decenni del XIX secolo sostenevano il principio dell'evoluzione, invece del principio della rivoluzione, verso un'economia più collettivizzata. In effetti, molte delle limitazioni sul laissez-faire che erano poste dai Fabiani ed altri riformatori furono trasformate in legge.
(Segue)
Nessun commento:
Posta un commento