La Storia Civile dell'Albania (2)
Riportare brani di Storia sull'Albania, su Scanderbeg, sugli arbëreshe che arrivano ad insediarsi nel Sud Italia, in Sicilia, a Contessa E., ha senso se si comincia dalla fine dell'Impero Romano d'Oriente e dal crollo di Costantinopoli. Eventi tutti che l'intera Europa cristiana di allora valutò come l'approssimarsi della fine del mondo.
La caduta dell'Impero bizantino, dopo oltre mille anni di continuità nella denominazione di Impero Romano d'Oriente, è ai nostri giorni considerata dagli storici una delle date spartiacque tra il Medioevo e l'età moderna.
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Tutta l'intera metà del XV secolo era trascorsa in un susseguirsi di indizioni di nuove crociate, promosse persino dai papi, per tentare di bloccare la pericolosa, per la Cristianità, offensiva dei Turchi in Medio Oriente. Non avevano però riscosso molto successo. D'altronde molti occidentali preferivano commerciare con i turchi piuttosto che combatterli.
Fra il 1431 e il 1446, ossia fra la conquista di quasi tutta l'Albania e del Peloponnese, la capitale dell'Impero ottomano fu stabilita ad Adrianopoli, in territorio culturalmente e geograficamente europeo.
Salito al trono nel 1451, il sultano Maometto II il Conquistatore occupò in breve tempo tutta la Tracia e nell'aprile del 1453 con un esercito dieci volte più numeroso di quello dei difensori, cinse d'assedio Costantinopoli.
L'attacco alla città avvenne con grandi bocche di fuoco ad opera dell'artiglieria turca e le storiche mura della città, dopo due mesi di resistenza, -il 29 maggio 1453- cedettero. Nel corso degli scontri, strada su strada, perse la vita anche Costantino XI, che si fregiava del titolo di imperatore romano.
I saccheggi della città, terribili e non di facile descrizione, durarono tre giorni e tre notti.
Espansione che verrà intestata ancora ad un successivo grande condottiero, Solimano il Magnifico (Sultano dal 1520 al 1566), a colui che conquisterà ulteriori vasti territori dei Balcani.
(Segue)
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