Oggi, terza domenica di luglio 2020, nella Chiesa cattolica di rito bizantina, si proclama il brano del Vangelo di Matteo 5, 14-19
Non venni per abolire, ma
per compiere
Ora, entrato lui in Cafarnao
5, 14 Voi siete la luce del mondo.
Non può restare nascosta
una città posta su un monte;
5, 15 nè si accende una lucerna
per metterla sotto il moggio,
ma sopra il lucerniere
e risplende per tutti quelli di casa.
5, 16 Così risplenda la vostra luce
davanti agli uomini,
perchè vedano le vostre opere belle
e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.
5, 17 Non pensiate che sia venuto
per abolire la legge o i profeti;
non venni per abolire,
ma per compiere.
5, 18 Amen vi dico;
finchè non sia passato
il cielo e la terra,
neppure un solo iota o una sola virgola
passerà dalla lette,
finchè tutte le cose siano avvenute.
5, 19 Chi dunque scioglierà
uno solo di questi comandi, anche minimi,
e insegnerà così agli uomini,
sarà chiamato minimo
nel regno dei cieli.
Chi invece farà e insegnerà,
costui sarà chiamato grande
nel regno dei cieli.
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Chi sa di Cristo è luce: l'identità è rilevanza.
La luce è il principio della creazione. Gesù è visto da Matteo come il sorgere di una grande luce su quanti abitano nelle tenebre e nell'ombra di morte.
In lui siamo illuminati, veniamo alla luce della nostra realtà, nasciamo come figli. E chi è illuminato, a sua volta, fa luce agli altri.
Silvano Fausti
(1940-2015), gesuita, è stato docente di Teologia
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