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giovedì 30 luglio 2020

31 Luglio

31 Luglio 1956
"In God we trust!" (In Dio noi confidiamo), la cui pubblicazione è già obbligatoria su monete e banconote in dollari già da un anno, diventa motto ufficiale degli Stati Uniti d'America in sostituzione del precedente "E pluribus unum" (da molti uno), 

Sul fronte del dibattito ideologico è opinione di molti che la scelta di puntare sulla fede in Dio sia dovuta a una palese volontà di opposizione all’atea e miscredente Unione Sovietica: un parere, questo, non molto in voga attualmente in quanto in netto contrasto con il principio della libertà religiosa stabilito nella Costituzione federale. Alcuni ritengono a tal proposito che la stessa dichiarazione d’indipendenza farebbe riferimento a Dio, laddove per altri l’atto non avrebbe alcun valore storico, risultando quindi privo di autenticità.

A prescindere dalle controversie sulla sua genesi, “In God We Trust” rimane un motto pieno di fascino, capace di rappresentare al meglio lo spirito di una potenza, gli Stati Uniti d’America, che non considera ambiguo o sbagliato scrivere su una moneta o su una banconota la parola “Dio” (a differenza di quanto avverrebbe nel nostro Paese, per esempio) perché convinta che anche il troppo spesso vituperato “dio denaro”, insieme ad altri valori, contribuisca a dirigere la vita umana: l’“American dream”, con il suo desiderio pragmatico di ambizione e realizzazione di sé, e il capitalismo in generale ne sono un fulgido esempio.

Alcuni vedono dei nessi nella dicitura "In God we trust" e nella Piramide, come a voler richiamare i concetti di rivoluzione, giudaismo e massoneria, tutte allegorie riassuntate.

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