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martedì 16 giugno 2020

16 Giugno

16 Giugno 1996 
Russia – Prima tornata delle elezioni presidenziali.


Agli occhi di un occidentale abituato nella sua vita a considerare la libertà e la democrazia come valori normali di una società, la Russia di oggi può sembrare un Paese arretrato e autoritario. 

Non è così dal punto di vista dei russi, i quali oggi godono di libertà che non potevano neanche sognare ai tempi dell'Unione Sovietica. Sensazione di molti osservatori è che negli ultimi anni la Russia abbia visto una serie di passi indietro sulla strada delle riforme democratiche. Il principale di questi è stato preso dal governo russo sfruttando l'onda emotiva dell'orribile attacco terrorista alla scuola di Beslan, ed ha comportato l'abolizione dell'elezione diretta dei governatori delle regioni russe da parte degli elettori, che ora invece vengono nominati direttamente dal Cremlino come ai tempi sovietici.

Per un Paese che all'epoca sovietica era abituato a incarcerare dentro cliniche psichiatriche chiunque la pensasse in modo diverso rispetto ai governanti, il fatto che oggi i russi possano, bene o male, esprimere liberamente le proprie opinioni, è un passo avanti enorme sulla strada della democrazia. 

Eppure attualmente il Cremlino controlla direttamente o indirettamente la stragrande maggioranza dei media russi: Russia Today TV, All-Russia State Broadcasting Company (VGTRK), il cosiddetto "Primo" Channel, l'Agenzia di Stampa RIA-NovostiNTV, la radio Ekho di Mosca e persino il 25% di Euronews, la televisione europea che trasmette in sette lingue ed è diventata una delle principali fonti di informazione in Russia. 

Al di fuori del controllo del Cremlino rimangono quindi solo la Ren Tv, la Tv Centr e buona parte delle radio locali e dei quotidiani, che sono comunque in gran parte riconducibili a oligarchi vicini al Cremlino.

Non è certo dunque una situazione rosea. 

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