Alfonso V d’Aragona (24 febbraio 1396 - 27 giugno 1458) viene incoronato re di Napoli.
Di lui ci piace ricordare sulla nostra rubrica storica giornaliera, rispetto ad altri molteplici eventi ed imprese del re aragonese, i rapporti positivi, anzi amichevoli instaurati con l'eroe albanese Giorgio Castriota Scanderbeg.
Presso il piccolo principato di Croja retto dallo Scanderberg fu allungo presente una guarnigione militare napoletana che -come altri presidi di potenze occidentali presenti in più punti dei Balcani assistevano al disfacimento dell'Impero bizantino. Quel presidio militare «collaborò» con il principe locale «nel
governo del paese» se non nelle imprese contro gli ottomani guidate da Scanderbergh.
Secondo lo storico Marinesco «se la prima parte della
carriera guerresca di Scanderbeg (1451-8) è riempita della fama,
divenuta europea, delle sue sorprendenti vittorie contro delle
armate alle quali niente resisteva, ciò fu dovuto senza dubbio
primieramente al valore provato della sua Nazione, ma anche
all'aiuto costante di Re Alfonso e di Napoli».
L'ottimo rapporto del re Alfonso con Scanderbergh proseguì col successore, Ferrante I.
Da un documento dello storiro Trinchera, leggiamo che nel 1467, il Re di Napoli (figlio di Alfonso) mandò a Scanderbergh 1500 ducati, trecento carra di grano, munizioni,
paghe di fanti e altre sovvenzioni, dolendosi di non poter fare di
più per «la condizione delli tempi.
I grandi successi di Scanderbergh contro i turchi in un certo senso -secondo alcuni storici- sono da attribuire anche ad Alfonso, Signore di Aragona e dei
vastissimi domini spagnuoli in più parti d'Europa, della Sicilia e Sardegna, oltre che dell'intero Mezzogiorno d'Italia.
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