L'invasione tedesca, che coglie di sorpresa i sovietici, è inizialmente molto rapida. L'attacco si muove lungo tre direttrici: a nord verso Leningrado, al centro in direzione di Mosca e a sud verso le regioni agricole e petrolifere di Ucraina e Caucaso. Il 10 luglio 1941 gli italiani intervengono al fianco dei tedeschi, prima con il CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) e poi, dal luglio dell'anno successivo, con l'ARMIR (Armata Italiana in Russia).
Quando, il 22 giugno 1941, radio Mosca annuncia l'inizio delle ostilità, l'aviazione di stanza nelle regioni occidentali del paese è già praticamente distrutta. Il 3 luglio Stalin parla alla radio appellandosi ai popoli dell'Unione Sovietica: in un discorso intensamente patriottico: il leader sovietico suggella così l'impegno di Mosca nella coalizione internazionale antifascista.A settembre i tedeschi prendono Kiev, assediano Leningrado e giungono alle porte di Mosca. Nei territori occupati la brutalità e la ferocia dei nazisti non conoscono limiti. I commissari politici dell'Armata Rossa vengono passati per le armi, così come molti prigionieri di guerra; chi sopravvive, invece, è inviato nei lager, dove riceve un trattamento non dissimile da quello riservato agli ebrei.
L'obiettivo tedesco è quello di liquidare rapidamente l'Urss, per sfruttarne le risorse e per concentrare poi tutta la propria capacità bellica contro la Gran Bretagna. Tuttavia, la strenua resistenza dell'Armata Rossa vanificherà questo progetto.
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