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martedì 30 giugno 2020

Contessa Entellina. Don Ciccio Lojacono fu primo sindaco socialista.

La scaletta storica dell'ultimo secolo 
e mezzo di avvenimenti siciliani che tutti i contessioti dovremmo conoscere e 
che pure nelle scuole di zona ( della Sicilia Occidentale) dovrebbe essere conosciuta, studiata e soprattutto approfondita.  

1- Partecipazione popolare all'epopea dei Mille, 
2- delusione ed emigrazione di massa verso gli Usa, 
3- partecipazione di popolo al Movimento dei Fasci Siciliani,
4- resistenza politica all'affermazione locale del Fascismo,
5- mobilitazione popolare per la Riforma agraria,
 6- ulteriore delusione ed emigrazione di massa verso i paesi nord europei e settentrione Italia,
7- ricostruzione dagli effetti devastanti del terremoto '68



Ci è capitato in questi giorni fra le mani un libro, conservato e dimenticato da anni e mai finora consultato, di Giuseppe Casarrubea, prolifero storico di Partinico, dal titolo "I Fasci contadini e le origini delle sezioni socialiste della Provincia di Palermo", edizione S.F. Flaccovio, dove trova ampio spazio anche la vicenda sociale e politica locale di Contessa E.  durante i moti  dei Fasci Siciliani di fine '800, qui ispirata -fra tanti altri- dai fratelli LoJacono che poi, all'inizio degli anni venti del Novecento conquisteranno, sotto insegne socialiste, con Don Ciccio, la sedia di sindaco di Contessa Entellina.  Questi pero' sarà costretto a lasciare il ruolo pubblico  -prima della scadenza naturale del mandato- per  il successivo  affermarsi -nel Paese- del regime fascista che ai sindaci eletti dal popolo ha sostituito i podesta' nominati dall'alto.
 
I Fasci Siciliani (che nulla hanno, ovviamente, a che fare col fascismo) ebbero localmente, nell'area del corleonese, un forte sostegno di ordine organizzativo politico-sindacale da Bernardino Verro dirigente socialista di Corleone, e sopratutto l'impegno di numerosi personaggi locali, di Contessa E., fra cui, con un profilo altamente intellettuale e quindi non secondario -seppure esterno e pero' non tanto defilato-, del parroco Nicolo' Genovese, i cui nipoti allora studenti universitare (negli anni venti del Novecento) proveranno localmente ad attivare l'avversione, il contrasto e la ribellione al Fascismo, e che tuttavia saranno costretti a lasciare il paese e a trasferirsi nel Nord dell'Italia. 
Il parroco Genovese intrattenne -fra tanti altri impegni culturali/sociali e umanitari- dagli anni di fine Ottocento un rapporto epistolare con il parlamentare progressista nazionale Colajanni e fu inoltre attento osservatore e in qualche modo protagonista nel gioco elettorale locale (a cui allora comunque partecipavano non più di 150 aventi diritto, o poco più). Si era gia' di poco anteriormente alla prima guerra mondiale.

 Nell'approssimarsi del ventesimo anniversario della morte di un sincero ed impegnato socialista locale, che ebbe proiezione regionale e pure nazionale, quale è stato Francesco Di Martino (2 agosto 2000), proporremo sul Blog la lunga ed appassionata vicenda di lotte sociali e socialiste locali, a cominciare:
--dalla delusione di centinaia di diseredati locali che al seguito dei contessioti fratelli Vaccaro parteciparono ad alcune tappe dell'epopea dei Mille e che in aperto contrasto alle palesate intenzioni non sufficientemente riformiste dell'arbëreshe Crispi preferirono essere (o costrette dal bisogno ad essere)   in assoluto i primi emigranti  dell'isola dall'avvenuta Unita' del Paese verso gli Usa,
--continueremo a rievocare, nel fine Ottocento, quando il coordinamento del disagio locale viene guidate -al livello di zona e sul piano politico- da Bernardino Verro e capillarmente rappresentato dagli oltre 140 iscritti alla sezione socialista locale, sita =allora= in via Cucci, non distante dall'abitazione del Genovese.
--riferiremo sull'antifascismo negli anni venti del Novecento a Contessa, stimolato da due giovani studenti universitari, poi costretti a lasciare il paese e dove torneranno negli anni della maturita', a fascismo crollato, per brevi periodi di ferie.
--ci soffermeremo sull'impegno di riscatto sociale e per la Ricostruzione dal terremoto '68 della lunga sindacatura del socialista Francesco Di Martino.
--chiuderemo -quindi- mettendo in evidenza come la vicenda sociale locale, quella siciliana e quella dell'intero Meridione è ancora oggi aperta e che servono ulteriori risorse umane che vogliano e sappiano interpretare tempi e opportunità sempre nuove e varie e mai ri-copiabili. Sarebbe certo facile copiare, ma in Politica stanno a copiare solamente i "non politici". 
Chi prova a copiare infatti non è un politico.

Ci faranno -in parte- da guida nella panoramica che intendiamo mostrare alcuni documenti ormai de-secretate sul movimento locale dei Fasci Siciliani e a noi pervenute dal già Segretario Regionale della Cgil Pietro Ancona, di cui sul Blog abbiamo pubblicato in passato dei testi, adesso deceduto. Questi fu stretto amico e compagno di partito di Francesco Di Martino.

Materiale vario quindi, quello che ci farà da guida, e che mediante il Blog ci proponiamo -nel lungo tempo- di far conoscere e soprattutto di approfondire mediante ulteriori ricerche. 
Sul piano piu' propriamente politico-culturale ci proponiamo di contrastare, ai nostri giorni, il dilagante disimpegno dalla politica nazionale (e non solo) di tante fasce sociali, quel disimpegno dai problemi veri della società che si traduce nell'inseguire -purtroppo- il culto del nulla e/o dell'immagine propria di chi riesce a conquistare il palcoscenico della politica teatrale, a-culturale propria dei populisti di questi nostri giorni.

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