Renzi avrebbe contestato i conti lasciati dal governo Letta.
L'eredità ricevuta, dopo il pessimo giudizio espresso dalla Ue sull'Italia, pare
sia divenuta più pesante del previsto.
Letta, dicono di contro i lettiani, ha guidato l'uscita dell'Italia dalla
procedura d'infrazione europea e aggiungono che il governo Berlusconi aveva varato
due provvedimenti per questo, e uno il governo Monti, ma si sono sempre
impantanati nelle procedure burocratiche. Il governo Letta alla fine è riuscito a portare l'Italia fuori dalla procedura
d'infrazione imposta dall'Europa.
Il problema vero è che i debiti della Pubblica amministrazione ci sono ancora e non sono stati ancora saldati.
Letta
ha messo sul tavolo 47 miliardi, tra il secondo trimestre del 2013 e il primo del
2014. Finora lo Stato ha pagato 20 miliardi di debiti e ce ne sono altri 27
disponibili.
I ritardi -dicono i lettiani- sono dovuti alla certificazione degli enti locali e
delle Asl. Dovremmo quindi, come italiani, semplificare le procedure e rendere la Pubblica amministrazione più
efficiente, prima di parlare di altri 70 miliardi da liquidare ai creditori.
La verità vera è che nessuno è in condizione di conoscere l’entità
esatta dei debiti della Pubblica Amministrazione. 60, 80, 120 miliardi?
L'unica certezza sono i 20 già restituiti e i 27 non ancora usati per i ritardi
sulle certificazioni dei debitori. La vera urgenza è -allo stato attuale- accelerare le procedure di
Comuni e Asl, visto che abbiamo tanti esperti di Comuni nel governo... per cercare di semplificare.
Un'altra criticità dei conti sta nella spending
review. Stando alla legge di Stabilità, il governo dovrebbe effettuare 32
miliardi di tagli in tre anni, e 23 sono già scontati (calati) nel bilancio
corrente, come risparmi, ma nessuno sa dire dove stanno i tagli.
Speriamo non siano “bufale”. Dalle bufale nascono i buchi contabili, e dai buchi contabili maggiore tasse.
Renzi dice "state sereni, italiani !".
Nessun commento:
Posta un commento