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venerdì 4 novembre 2011

In Sicilia si pagano le tangenti e si riceve regolare fattura con iva

Un funzionario del Comune di Palermo avrebbe estorto 12 mila euro a due imprenditori. E avrebbe agito con disinvoltura e tranquillità, trattando liberamente delle somme che chiedeva nel corso dei suoi contatti telefonici e durante i suoi incontri.
Ieri è scattata per costui ed il figlio  l'ordinanza di misura cautelare per concussione.
Il sistema adoperato dall’’ingegnere 62enne per estorcere soldi alle vittime consisteva nel  prospettare difficoltà di ordine burocratico al rilascio di “atti dovuti” e nel chiedere versamenti di somme per sanare i presunti –ed inesistenti-  intoppi.
L’iniziale richiesta di 50 mila euro, dopo una serie di trattative, sarebbe stata ridotta a 12 mila. L’aspetto che incuriosisce di questa vicenda è che la tangente è stata regolarizzata con regolare fattura -ed iva fiscale- emessa dal figlio del funzionario, per presunta “consulenza”.
Per sventare un così “diligente”   -per la puntuale applicazione del tributo che va versato allo Stato- modo di rubare sono state fondamentali le intercettazioni ambientali, quelle intercettazioni a fini investigativi che il premier vuole eliminare o ridurre.
Quella della tangente con fattura per consulenza o prestazioni di inesistenti servizi è un sistema che risulta diffuso, più di quanto si possa immaginare,  soprattutto quando entrano in campo le provvidenze provenienti dalla Pubblica Amministrazione, e non solo.

Sicilia della mafia, del parassitismo e del malaffare !

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