Il Governo Berlusconi ha chiuso il suo ciclo, molto indignitosamente. Nessuno ormai si sofferma sul fatto se otterrà o meno la fiducia sul famoso maxiemendamento con le misure "inutili o comunque assolutamente inadeguate" per fronteggiare la crisi. Tutti ormai danno per scontata la crisi di governo a breve, sicuramente entro fine anno.

I cortigiani, i servi della classe dirigente berlusconiana, hanno esasperato le peggiori qualità che il potere, usato dagli uomini, purtroppo esprime quando è ritenuto un'arma di dominio piuttosto che un servizio. I saccheggi della cosa pubblica sono stati indescrivibili.
Avremo tempo comunque nei prossimi mesi e nei prossimi anni per rappresentare le degenerazioni messe in atto dai berlusconiani che, con sincerità occorre dirlo, hanno retto bene il confronto -su corruzione e affarismo- coi precedenti poteri democristiani e con quelli democristiano-socialisti.
Oggi però vogliamo riflettere su un aspetto che ci ha colpito, ci ha lasciato pensare ed ha alimentato il "disgusto" a più non posso verso la classe politica del nostro paese.
Berlusconi è finito (o quasi) ed i politicanti che vivono di politica, di indennità, di affarismo e che ci danno l'idea delle sanguisughe che fanno ? cosa stanno facendo ?
E' ovvio i voltagabbana !
Tutti i scilipodi senza pudore erano accorsi alla corte del caimano ed ora ... visto il vento che soffia stanno riposizionandosi.
Nel riposizionamento non possono e non potrebbero mancare i voltagabbana di lunga carriere, quelli che hanno alle spalle esperienze quarantennali, quelli che il modello scilipodi lo guardano dall'alto in basso perchè ritengono di appartenere -bontà loro- ad altro lignaggio.
Ricordiamo tutti il Carlo Vizzini, quello degli anni settanta ?
Era segretario di un partito, il psdi, che fino agli anni sessanta aveva svolto un ruolo importante e dignitoso per la democrazia italiana: sgangiare quante più forze possibile dal frontismo a guida comunista ed inserirle nel campo liberalsocialista. Quando il ruolo politico di questo partito -fondato da Saragat- venne meno -appunto negli anni sessanta-, per esaurimento della missione costitutiva, si verificò la metamorfosi in partito clientelare e soprattutto senza valori ideali.

Quando per l'orlandismo palermitano cessò la primavera, Carlo Vizzini intravide la continuazione del "belvivere nell'area governativa" nel berlusconismo. Ed è stato esponente di prima fila del berlusconismo siciliano e consigliere ascoltato di Alfano, oltre che presidente di Commissioni parlamentari.
Costui ha, lo dimostra il suo percorso politico, un naso sensibile e sa interpretare tutti i venti che dovranno ancora spirare.
Da oggi, da stamane, Carlo Vizzini è esponente del Terzo Polo, uomo situato accanto a Casini, avendo presentato le dimissioni dal gruppo del PDL, ormai in disfacimento.
Stiamone certi, se Vizzini ha scelto Casini, avremo in Italia un periodo di Casinismo. Carlo non sbaglia mai i suoi posizionamenti. Finora è sempre stato accanto a chi governa.
Dargli del voltagabbana è sbagliato: sono gli altri che perdono il potere, lui è sempre stato al Potere, .... da quarant'anni.
Vizzini, questo siciliano accusato e indagato per presunti strani rapporti col figlio dell'ex sindaco Ciancimino .... circostanza che lo ha indotto mesi fa a dimettersi dalla Commissione parlamentare antimafia, non ne ha mai sbagliata una in un quarantennio.
Prepariamoci -quindi- dopo il berlusconismo al casinismo.
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