La commemorazione dei defunti è una ricorrenza che cade il due novembre in
tutt’Italia; in nessun’altra regione però ha la partecipazione e il
coinvolgimento che riscuote in Sicilia. L’aspetto esteriore della festa lo si
legge nella tradizione di portare mazzetti di fiori e lumini di cera da
accendere in cimitero sulle tombe dei propri cari. Esiste anche l’usanza di preparare in casa o acquistare dolciumi che sono
tipici per celebrare la giornata. Esisteva -fino a pochi anni fa- la
consuetudine di far trovare sul capezzale dei bambini durante la notte di Ognissanti giocattoli e dolciumi in zucchero e/o di
frutta Martorana, avvallando in loro la credenza secondo cui a lasciarli siano
stati i defunti della famiglia.
A Contessa Entellina la ricorrenza è comune sia ai fedeli di rito romano
che a quelli di rito bizantino, anche se la Chiesa Bizantina, secondo il
calendario proprio, commemora tutti i defunti due volte l'anno: il sabato prima
di Pentecoste e il sabato della seconda settimana di preparazione alla grande
Quaresima. L’occasione della commemorazione defunti è per tanta gente -che
da decenni e talvolta da oltre mezzo secolo ha trasferito la residenza altrove,
a Palermo, Menfi, Sciacca, …. - occasione per tornare nel paese di origine
per deporre sulla tomba dei progenitori un fiore, il segno dell’affetto
filiale.
Oggi in cimitero, nella Cappella Comunale, sono stati celebrati
-alle 9,oo la liturgia secondo il rito bizantino, da Papas
Nicola Cuccia coadiuvato dal diacono Luciano,
-alle 10,30 la messa secondo il rito romano, da padre Emilio Cassaro, padre Giorgio Ilardi ed il
diacono servo Michele.
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