La Fiat di Marchione esattamente fra una settimana, il 23 novembre, lascerà
la Sicilia. Dopo un quarantennio di attività chiude infatti lo stabilimento di
Termini Imerese. In realtà la casa automobilistica se ne era già andata da
tempo, dopo un anno a singhiozzo tra scioperi e cassa integrazione.
La Regione con la Legge del 4 novembre 2011, n. 24, Misure urgenti e straordinarie per il rilancio e per il superamento della crisi dell’area industriale di Termini Imerese, modifiche all’articolo 128 della Legge regionale 12 maggio 2010, n. 11 ha messo a disposizione 100 milioni di euro per gli interventi di riqualificazione dell’area.
La Regione con la Legge del 4 novembre 2011, n. 24, Misure urgenti e straordinarie per il rilancio e per il superamento della crisi dell’area industriale di Termini Imerese, modifiche all’articolo 128 della Legge regionale 12 maggio 2010, n. 11 ha messo a disposizione 100 milioni di euro per gli interventi di riqualificazione dell’area.
Il problema che si pone adesso alla sensibilità politica
è il reimpiegare circa 2.200 occupati, tra fabbrica e indotto. La ricetta del
problema prevede una serie di pensionamenti, almeno per quelli che hanno
maturato i contributi necessari, e l’assorbimento di una parte della precedente
occupazione nell’impianto di Dr Motor, l’impresa molisana che sostituirà almeno
in una parte dell’attività. L’impresa subentrante di Di Risio, assemblerà auto a basso costo con pezzi di
importazione cinese, ma non pare possa garantire una copertura occupazionale totale.
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