L’Expo 2030 non è stata assegnata all’Italia, come il Governo Meloni sperava. È stata ancora una volta assegnata ad un paese della penisola arabica, a Riad, alla capitale dell’Arabia Saudita. Già nel 2020 si era svolta a Dubai, città di quell’area. L'Expo 2025 si terrà, come già noto, dal 3 maggio al 3 novembre 2025 a Osaca, Giappone.
I delegati dei paesi membri del Bie, Bureau international des expositions, si sono riuniti ieri a Parigi, ed hanno espresso 119 voti a favore della città saudita al primo turno, facendole ottenere oltre i due terzi di preferenze sufficienti a evitare il ballottaggio. Per Roma hanno votato solamente 17 paesi.
Va ricordato inoltre che molto recentemente nel Qatar — paese rivale dei sauditi e degli emirati — si erano svolti i Mondiale di calcio.
Ovviamente l’Italia e l’Europa hanno fatto una figura che sa di decadenza. La Francia non ha votato per l’unica città con cui è gemellata, Roma. Colpa di Macron? Mah! Forse colpa di un governo -il nostro- che con Macron ha coltivato finora l’inimicizia anziché l’amicizia. Per il resto, Roma, la nostra capitale, ha tremila anni di storia; ma bisogna anche saperla valorizzare e soprattutto saper intrattenere buoni rapporti con i paesi alleati.
L'Expo - o come è più corretto dire l'Esposizione Universale- è uno degli eventi internazionali di maggiori dimensioni. Si svolge ogni cinque anni, dura sei mesi e sviluppa un tema universale, di interesse generale per tutta l'umanità.
In Italia l'ultima Expo si è svolta nel 2015 a Milano. Alla manifestazione, che si è svolta dal primo maggio al 31 ottobre, hanno partecipato 137 paesi e si stima che i visitatori siano stati oltre 22 milioni. Le precedenti Expo in Italia si sono svolte nel 1906 a Milano e nel 1911 a Torino.
La bocciatura della candidatura italiana per Expo 2030 era «purtroppo un risultato in larga misura prevedibile, perché siamo partiti tardi». Così il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso.
Nessun commento:
Posta un commento