Il geriatra che non credeva alla vecchiaia |
Nascita: Firenze, luglio 1920
Morte: 22 gennaio 2008
Invecchiare è
vivere
Ciò che sta accadendo e’ un fatto
unico nella storia della nostra specie.
Dopo millenni di relativa stabilità, e
contravvenendo ai suoi stessi ritmi
biologici, l’esistenza ha compiuto un
grande salto: i centenari, che solo
qualche decennio fa rappresentavano
un’eccezione, ora si contano a migliaia.
Tutto questo induce a rivedere ogni nostra
cognizione sul limite massimo da assegnare
alla vita; e ad accettare che si possa, anzi
che si debba, morire fra i 105 e i 120 anni.
Questo, si’, sarà un traguardo difficilmente
valicabile, almeno secondo gli attuali
criteri di riferimento. Già oggi, tuttavia, la
morte di un ottantenne deve essere considerata
prematura. Avviene, infatti, quasi sempre
per malattia, non per usura fisiologica. Si
stenta a crederlo perché siamo riluttanti a
liberarci di un’antropologia arcaica, che
continua a invischiare idee, progetti, speranze.
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