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sabato 9 dicembre 2023

Il Pnrr italiano. Dopo recenti modifiche

Il  Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano — in seguito alle modifiche presentate lo scorso 7 agosto dal governo italiano — sale dai precedenti 191,5 miliardi di euro a 194,4 articolate:
== prestiti per 122,6 miliardi 
== sovvenzioni per 71,8 miliardi. 
L’aumento è stato fattibile anche per l’incremento di obiettivi che, dai 527 originari, diventano 614 e saranno rivolti anche a un rafforzamento della preparazione digitale dell’Italia, oltre che a una dimensione sociale. 
Sono state emendate 96 misure. Le maggiori controversie toccavano i progetti di «rigenerazione urbana» da 3,3 miliardi delle città medio-grandi e i «Piani urbani integrati» delle grandi città da 2,5 miliardi.
 Il governo proponeva di farli uscire in blocco dal Pnrr. Alla fine dei primi resteranno progetti per due miliardi e dei secondi per 900 milioni. Bruxelles invece conferma l’uscita dal Pnrr dei progetti per sei miliardi dei piccoli Comuni: per loro serviranno altri fondi. 
 La valutazione ha seguito sempre «circostanze oggettive» (ritardi irrecuperabili, l’esistenza di alternative migliori o costi ormai eccessivi). Cadono nella sfrondatura il progetto «Caput Mundi» di Roma per il turismo, quello per Cinecittà, la «rinaturazione» dell’area del Po e l’eolico off-shore (sostituto, più razionalmente, da fondi da 1,5 miliardi per la manifattura di tecnologie rinnovabili e delle batterie). Esce poi definitivamente il piano dello stadio di Firenze, per effetto di una sentenza dei giudici amministrativi del Lazio.

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