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venerdì 15 dicembre 2023

Un Personaggio

 Francesco Renda: è stato professore di Storia moderna dell’Universita’ di Palermo. Ha scritto un gran numero di testi e sotto più profili della vicenda storica della Sicilia. È stato uno dei relatori nel Convegno svoltosi a Contessa Entellina in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria all’antropologo olandese prof. Anton Blok.

Nascita18 febbraio 1922, Cattolica Eraclea
Morte12 maggio 2013, Palermo



La Sicilia

del cinquecento



Raccontare la Sicilia negli anni

in cui la Spagna vive il suo secolo

d’oro, e l’isola tramite la persona

di Carlo V torna a far parte del 

Sacro Romano Impero, richiederebbe

uno spazio che l’economia dell’opera

non prevede. Il secolo d’oro della 

Spagna, tuttavia, non comporta che sia

anche il secolo d’oro della Sicilia.

Neppure il rientro nel Sacro Romano

Impero implica che l’Isola torni ad

avere lo stesso ruolo che al tempo di

Federico II. Nel 1500, a prescindere 

dalla scoperta dell’America, il Mediterraneo

non è più la via dell’Europa verso

l’Oriente, la Grecia, i Balcani e 

direttamente o indirettamente tutto

il Nord Africa, ne fa un mare blindato.

La Spagna è la frontiera dell’Europa

cristiana, della quale la Sicilia costituisce

il baluardo più avanzato è più esposto

alle incursioni turche. L’implacabile 

conflitto fra Carlo V imperatore e 

Francesco I re di Francia, che si avvale

dell’alleanza ottomana, rende ancora

più importante è delicata la funzione

di baluardo della cristianita’ svolta

dalla Sicilia, e, nello stesso tempo, però,

rende più necessaria la sua dipendenza

dalla Spagna e dall’impero. Senza 

quell’appartenenza, la Sicilia sarebbe

una facile conquista dell’espansione

imperialista ottomana: tornerebbe,

cioè, ad essere dominio islamico.

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