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venerdì 1 dicembre 2023

Un Personaggio


 Domenico Michelon:  ingegnere, vive e lavora a Palermo. Progettista e dirigente d’azienda, è da sempre impegnato in campagne di divulgazione e sensibilizzazione scientifica. Autore di diversi libri, è appassionato di storia.



Regno borbonico


Durante la sovranità borbonica,

dal 1734 al 1860, la popolazione 

del regno era aumentata da tre a

quasi nove milioni. Sebbene il regno

fosse complessivamente autosufficiente,

la popolazione viveva in una condizione

materiale tipica di una società pre-

industriale, dove esistevano fasce 

privilegiate di popolazione che

vivevano nel lusso e masse popolari

che stentavano a superare il livello

di sussistenza, anche se secondo il

censimento del 1845 i veri poveri 

erano solamente l’1,34% della popolazione(!),  

non c’era emigrazione (verso gli

stati esteri) e le casse dello stato erano

floride (ma non erano a disposizione

del bene comune).

Alla fine del XVIII secolo, meno di 

un quinto della popolazione era costituita da

una fascia privilegiata costituita da

nobili, feudatari, militari, uomini 

di legge (giudici, avvocati, procuratori, 

notai ecc.), medici, esercenti professioni

liberali, gran parte dei quali agevolati

dall’appartenenza  a “famiglie” storiche,

e da ecclesiastici, forti di una posizione

che spesso andava oltre quella consentita

dal ruolo. Il resto era costituito da

contadini, braccianti, marinai, pastori,

artigiani; la maggior parte  del loro

reddito era impiegato nelle spese

alimentari.

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