Milioni di italiani riceveranno a casa loro la c.d. “busta arancione” inviata dall'INPS, che contiene
una simulazione attendibile della pensione che si andrebbe a ritirare tenendo
conto
-dei contributi versati,
-della retribuzione attesa
-e della data di uscita dal posto di lavoro.
La possibilità, finora, era per la verità fruibile online sul
portale dell’Istituto previdenziale, ma a breve Tito Boeri, presidente
dell’INPS, ha assicurato che le buste saranno spedite a "tutti coloro che non hanno fatto la simulazione online, perché
vogliamo incoraggiarli a prendere il Pin sul sito".
Il progetto messo in atto dall’INPS consente di visualizzare
telematicamente l’estratto contro previdenziale ed elaborare i contributi che
ancora mancano alla pensione, associandoli allo scenario macro-economico sulla
base dei dati della Ragioneria dello Stato per le previsioni di medio-lungo
termine, dando comunque la possibilità di intervenire su alcuni parametri
quali, per esempio, l’andamento della retribuzione. Successivamente, seguirà il
calcolo dell’importo dell’assegno mensile INPS. In particolare, i sistemi con i
quali viene calcolata la pensione sono il contributivo e le due forme del
sistema misto, quello retributivo (ante riforma Dini) e quello misto (post
riforma Dini).
Il retributivo riguarda coloro che possedevano almeno 18 anni di contributi nel 1995. Per questi soggetti il passaggio al contributivo si applica solo dal 2012, per effetto della Legge Fornero. Mentre i soggetti che al 31.12.95 non avevano ancora raggiunto i 18 anni di contributi ricadono nel sistema misto in cui, a differenza del sistema retributivo nel quale l’assegno coincide con l’ultima busta paga, l’importo pensionistico viene calcolato sulla media retributiva degli ultimi anni del percorso professionale. Accanto a questi è prevista anche la quota C di pensione che è costituita dalle somme erogate dal lavoratore e dai sui datori durante la propria vita professionale. In questa modalità di calcolo rientrano coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995 e coloro che rientrano nel sistema misto post-riforma Dini e vengono considerate le retribuzioni erogate durante la vita lavorativa.
Debutto ufficiale -
L’idea di
inviare periodicamente informazioni circa i contributi mancanti per l’accesso
alla pensione in realtà trae origine dalla riforma “Dini” del 1995, che ha
introdotto il metodo contributivo in Italia. Disposizione, questa, purtroppo
mai attuata. A riaccendere i riflettori sul tema era stato, nel dicembre 2011,
il decreto "Salva Italia", che recava un preciso riferimento proprio
all'informazione previdenziale. In base a detta normativa, i lavoratori
italiani devono ricevere annualmente la comunicazione della loro posizione
previdenziale, sia per facilitare la stima della prestazione futura sia per
valutare l'opportunità di procedere ad altri tipi di accantonamenti.
Ora, superata questa prima fase di sperimentazione, la busta arancione arriverà a tutti quegli italiani, pensionandi, che non hanno effettuato la simulazione online.
Ora, superata questa prima fase di sperimentazione, la busta arancione arriverà a tutti quegli italiani, pensionandi, che non hanno effettuato la simulazione online.
Dal 2016, invece, potranno usufruire del
servizio anche i dipendenti pubblici e i pensionandi che hanno versato i loro
contributi in fondi amministrati dall’Inps.
Nessun commento:
Posta un commento