Il Palazzo Reale di Palermo, oggi più conosciuto come
Palazzo dei Normanni, fu costruito nel punto più elevato della città, secondo
la tendenza a edificare sulle alture per rendere più difendibili gli edifici.
Sorge su un luogo già oggetto di insediamenti punici e la struttura, adesso un
poligono irregolare, pare fosse stata impostata in origine con torri legate da
ali, portici e giardini. Ma di queste torri l'unica superstite è la cosiddetta
Torre Pisana, sede delle stanze private del rè. All'interno del Palazzo venne
anche realizzata la chiesa privata del sovrano, la Cappella Palatina,
consacrata nel 1140.
Il complesso del Palazzo era unitario e ospitava anche
opifici tessili e laboratori di oreficeria, mentre una via coperta lo collegava
direttamente con la Cattedrale. Venne usata come residenza del sovrano fino
alla fine del 1300 quando per questioni di sicurezza i rè aragonesi,
subentrati agli Svevi, spostarono la loro sede al Palazzo Chiaramente detto
«Steri».
Il Palazzo dei Normanni divenne così una fortezza fin quando, sotto la
dominazione spagnola, i Viceré di Sicilia tornarono ad abitarlo. Nel corso di
questi cambiamenti la struttura subì sempre trasformazioni e ampliamenti (per
esempio l'aggiunta del cortile Maqueda) e con i Borboni venne persino elevato
un osservatorio astronomico ancora esistente. Al suo interno le sale più
importanti sono quella del Duca di Montalto, che ospita mostre, la Sala Rossa
e la Sala Gialla, utilizzate come sedi di rappresentanza istituzionale e per
convegni, la Sala d'Ercole (nome tratto dal motivo degli affreschi) nella quale
si riunisce l'Assemblea regionale siciliana che qui ha la sua sede dal 1947.
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