Con la parola "Dio" non si deve intendere il creatore del mondo, come il pensiero occidentale ha sempre pensato sotto l'influsso della cultura ebraica, perchè per Eraclito "Questo mondo, che è lo stess per tutti, nessuno degli dei o degli uomini l'ha creato, ma sempre fu, è e sarà fuoco eternamente vivo che con ordine regolare si spegne".
(fr. B 30)
La Filosofia 8
Il fuoco di cui parla Eraclito, a differenza dell'acqua di Talete e dell'aria di Anassimene, ha perso ogni carattere corporeo per diventare una espressione che, in modo paradigmatico, dice le caratteristiche del perenne divenire, dell'opposizione e dell'armonia.
Col fuoco si cambiano tutte le cose e il fuoco si scambia con tutte,
come l'oro si scambia con le merci e le merci con l'oro
Il fuoco allora diventa metafora dell'Uno inteso come quella dinamica unità per cui "da tutte le cose l'Uno e dall'Uno tutte le cose".
Questa è la legge che il Logos, la parola che ha in vista la verità e non le opinioni degli uomini, enuncia: "Non ascoltando me, ma ascoltando il Logos è saggio ammettere che tutte le cose sono uno".
Per Eraclito il Logos è la parola che si offre all'ascolto di tutti, ma i più non la sentono, perchè, invece di rivolgere il loro sguardo, da desti, a ciò che è comune, come dormienti si concedono alle loro opinioni private che, come "trastulli di bimbi", lasciano fuori dalla verità delle cose.
Nel loro sogno i più non comprendono che il contrasto tra le cose è la stessa condizione della loro armonia.
Cosa ci dice ancora oggi Eraclito ?
Egli ha fissato lo statuto dei filosofi. Questi dicono cose vere perchè stanno in ascolto del Logos, a differenza di cloro che conoscono moltissime cose, ma ignorano la legge che quelle cose governa.
Con Eraclito diventa esplicito per la prima volta che la cura per l'unità che tutto connette è legge fondamentale che deve guidare la vita filosofica, perchè cogliere la connessione è origine della conoscenza.
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