… Esistono almeno tre forme di libertà: ovvero d’indipendenza o di affrancamento da determinismi, predestinazioni e prepotenze: la libertà dalle cose del mondo, la libertà da se stessi (cioè dalla propria costituzione psicofisica) e la libertà dagli altri, intesi come esseri capaci di intendere e di volere.
La più facile da illustrare e la più trattata da sempre è l’ultima forma, la libertà dal volere degli altri. Da tempo l’essere liberi si identifica con il non essere sottoposti a costrizioni o limitazioni imposte da altri esseri umani che agiscano consapevolmente. Qui non si tratta di sapere quanto si può essere liberi, ma quanto si vuole essere liberi, quanto si è disposti a pagare, come individui o collettività, per esserlo veramente, quanto si vuole essere diretti da se stessi e quanto da altri. Perchè nel nostro mondo si è enormemente attenuato il pericolo di subire costrizioni fisiche e limitazioni materiali della libertà, ma è venuto in primo piano un altro, più subdolo rischio: quello di venire assediati e soffocati da false teorie, pregiudizi, frasi fatte e conformismi di ogni tipo, compreso il cosidetto anticonformismo. E qui il ruolo essenziale che svolge la cultura emerge chiaramente: solo se si è dotati di strumenti acquisiti assimilando il sapere e consolidando le proprie idee attraverso il confronto con quelle altrui ci si può sottrarre a questo tipo di condizionamenti più o meno surrettizi … “
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